Il Comune cambia rotta e studia un nuovo palasport

Rimini

RAVENNA. Ravenna potrebbe avere un nuovo palazzo dello sport. Il Comune da settimane sta lavorando su questo fronte e la conferma arriva dal sindaco De Pascale e dall’assessore ai Lavori pubblici, Roberto Fagnani. «Sì, stiamo valutando la possibilità di costruire una nuova struttura – dice Fagnani –. Siamo ancora alle prime battute ma l’impegno c’è». Una dossier con costi e benefici è già in mano alla giunta.

Gli amministratori di Palazzo Merlato si sarebbero anche già mossi per valutare quali risorse pubbliche possono essere impegnate, magari attraverso il Coni e il Credito Sportivo. Ma per costruire una nuova struttura servirà quasi sicuramente un “main sponsor”, una grossa azienda che piazzi il suo nome sulla “porta”. L’area prescelta sarebbe accanto al Pala De Andrè. Una scelta che consentirebbe di creare una piccola “città” non solo sportiva. Due contenitori affiancati potrebbero essere sfruttati anche per attirare altre manifestazioni, specie nel settore fieristico. I costi? Non c’è spazio per gli sprechi o i rischi eccessivi sperimentati in altre città nemmeno troppo lontane ma l’investimento complessivo per la struttura potrebbe aggirarsi attorno ai 6 milioni di euro.

«Stiamo studiando il tema sia in termini di risorse che di gestione», spiega il sindaco Michele De Pascale. L’aggancio è all’iniziativa lanciata ieri dal presidente del Basket Ravenna, Roberto Vianello che ha presentato il club Ravenna nel cuore chiedendo l’impegno economico dei tifosi e delle imprese per mantenere il basket ai livelli di vertice attuali. Obiettivo sperato: un milione di euro di raccolta.

«E’ l’approccio giusto – continua De Pascale –. Ragionando sul nuovo palasport dobbiamo partire da questo punto: se Ravenna vuole fare questo investimento deve avere risposte tangibili agli appelli delle sue società. Dobbiamo sapere che anche le imprese ravennati vogliono investire sullo sport cittadino».

Si punta in sostanza ad avere certezze pluriennali per le società sportive. Piani almeno quinquennali per evitare che, posata la prima eventuale pietra di un nuovo palasport, basket o volley siano già ridimensionati o peggio ancora.

Perché cambiare

Il Pala De Andrè, spesso bistrattato negli ultimi anni a causa dello spazio a volte limitato da dedicare allo sport, in realtà negli ultimi 27 anni ha salvaguardato la vista sportiva delle società di pallavolo e pallacanestro nelle massime serie. Ciononostante l’esatta dicitura della struttura di viale Europa, fin dalla sua nascita, è stato “Palazzo delle arti e dello sport”, con quest’ultimo quindi in secondo piano rispetto ad altri utilizzi.

Negli ultimi anni però si è avvertita con maggiore pressione l’urgenza di avere a disposizione dello sport cittadino d’elite una struttura dedicata esclusivamente e quindi capace, oltre che di offrire una casa stabile a pallavolo e basket, anche di abbassare i costi rispetto al Pala De Andrè (che comunque ha stabilito una solida collaborazione con entrambe le società).

Negli anni passati il porto Robur Costa aveva avanzato la possibilità di richiedere, attraverso il Comune, un finanziamento al Credito sportivo con il quale costruire in breve tempo (massimo due anni, ma anche la metà puntando su una struttura “basica”) un palasport capace di ospitare le maggiori squadre di volley senza doversi confrontare con il fitto calendario di fiere e manifestazioni del Pala De Andrè. Ma il progetto è poi tramontato.

Ora si torna a ragionare in termini concreti. La situazione è ancora allo studio ma una decisione definitiva, un sì o un no all’idea palasport, potrebbe arrivare anche nel giro di poche settimane. n.b. - s.c.

Sull'edizione cartacea del Corriere Romagna edizione di Ravenna, Faenza-Lugo e Imola di oggi altri servizi

Newsletter

Iscriviti e ricevi le notizie del giorno prima di chiunque altro Clicca qui