Offre la cena ai vigili del fuoco

Rimini

RAVENNA. «Hanno fatto tanto laggiù tra la gente colpita dal terremoto e dalla neve, sono stati fondamentali. Volevamo ringraziarli». E il ristorante offre la cena a una squadra di vigili del fuoco appena rientrati da una missione in centro Italia. E’ successo mercoledì sera a La Campaza, a Fosso Ghiaia. «Non volevamo pubblicità ma in sala c’erano anche altri clienti e la storia ha fatto il giro...», racconta Gilles Donzellini, uno dei titolari dello storico locale sull’Adriatica.

I vigili del fuoco tornavano a Treviso. Erano in nove, appena rientrati dalla zona di Teramo, la stessa dove stanno operando anche i colleghi ravennati che si alternano da ormai due settimane. Sono entrati nel ristorante tutti in divisa e si sono accomodati a tavola. «Ci hanno detto che il conto lo avrebbe pagato il corpo dei vigili del fuoco come prassi in questi casi – continua Donzellini – ma a quel punto gli ho detto che avremmo offerto noi, visto quello che avevano fatto negli ultimi giorni. Purtroppo li abbiamo visti tutti in tv, impegnati ad aiutare la gente colpita prima dal terremoto e poi sepolti o isolati a causa della neve. Ci è venuto spontaneo omaggiarli. L’abbiamo fatto con naturalezza».

E i vigili del fuoco hanno apprezzato. «Ci hanno ringraziato moltissimo – continua Donzellini – e hanno voluto farsi una foto assieme a noi. A posare con loro è stata mia madre. E’ stato un momento bello, e non per retorica. Forse noi italiani siamo quelli che, più di altri, si uniscono e si aiutano nelle grandi difficoltà. E questo penso sia un motivo di vanto. Anche per questo li abbiamo serviti gratuitamente».

La zona da dove arrivavano gli ospiti in divisa della Campaza è appunto la stessa dove si trovano anche i vigili del fuoco di Ravenna. La prima squadra, quella partita per la cosiddetta fase di emergenza con un turno di cinque giorni (la durata è dovuta all’intensità del lavoro svolto) è rientrata esattamente una settimana fa lasciando il posto a un altro gruppo di colleghi. I vigili del fuoco, usando solo le ciaspole, hanno percorso chilometri e chilometri per controllare le abitazioni più isolate dei tanti comuni dell’area teramana del Gran Sasso (a una cinquantina di chilometri dall’hotel Rigopiano dove sono morte 29 persone) salvando in molti casi anche il bestiame degli allevatori, tra i più colpiti dall’ondata di neve.

«Erano ormai usciti dalla porta del ristorante – ricorda ancora Donzellini – quando sono rientrati per ringraziarci per l’ennesima volta e si sono voluti fare una foto assieme a noi per ricordarsi di questa cena particolare».

Newsletter

Iscriviti e ricevi le notizie del giorno prima di chiunque altro Clicca qui