Usano lo smartphone mentre guidano i bus

Rimini

RAVENNA. Autisti dell’autobus con un occhio alla strada e uno allo smartphone. Una scena purtroppo frequente e pericolosa, ma ora la polizia municipale - grazie anche alla piena collaborazione di Start Romagna - sembra decisa a eliminare del tutto un fenomeno sempre più denunciato dagli utenti della strada.

Del caso ne aveva parlato pubblicamente nei giorni scorsi lo stesso comandante della polizia municipale di Ravenna Stefano Rossi nel corso di un incontro di aggiornamento con gli operatori di polizia del territorio. «Gli incidenti causati da automobilisti che non rinunciano a mandare messaggi mentre guidano - ha detto Rossi - sono sempre più frequenti, una cattiva abitudine che non risparmia nemmeno alcuni (per fortuna pochi) autisti di autobus».

E dopo aver notato un aumento di segnalazioni da parte dei cittadini la pm ha deciso di chiedere una collaborazione anche a Start, azienda che gestisce il trasporto pubblico locale per stroncare sul nascere il fenomeno e sanzionando i responsabili.

A far partire l’azione repressiva sono state nello specifico due segnalazioni molto dettagliate arrivate nei giorni scorsi.

La prima inviata via mail da un automobilista di Ravenna indignato per aver sfiorato un incidente con un bus in città. Quando l’uomo ha alzato lo sguardo verso il mezzo pubblico ha visto che l’autista era impegnato in una conversazione al telefono e forse non si era reso conto del pericolo reale appena corso.

La seconda segnalazione è invece arrivata da un passeggero di un autobus di linea che prima si era spaventato per la velocità del mezzo pubblico, a suo dire troppo elevata, e poi una volta passato lo spavento ha notato anche lui che chi era alla guida era impegnato in una conversazione.

Ormai lontani i tempi in cui “vietato parlare con il conduttore” si riferiva ai presenti, ora il divieto sarebbe da estendere ad amici e familiari raggiungibili con una chiamata.

Ma sul punto il comandante della Municipale preannuncia una tolleranza zero che prevede anche sanzioni disciplinari grazie al diretto coinvolgimento dell’azienda.

«Quando ci arrivano le segnalazioni - spiega Rossi - controlliamo gli orari e grazie al sistema gps di cui ormai sono dotati i mezzi riusciamo a risalire esattamente a quale autobus di tratta e a chi era in servizio in quel momento».

Un deterrente che si spera possa funzionare, senza contare inoltre che ormai l’uso degli smartphone è talmente comune che qualunque passante potrebbe scattare una foto compromettente.

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