Ubriaco al volante uccide un ciclista:42enne arrestato

Rimini

BRISIGHELLA. Ubriaco al volante, alla guida di una minicar ha investito e ucciso durante un sorpasso un 78enne in bicicletta. Una manovra costata al conducente, Luca Cardamone, 42enne di Faenza risultato positivo all’etilometro con un tasso di 1,96 g/l, l’arresto da parte dei carabinieri di Brisighella per omicidio stradale, reato di recente introduzione previsto dall’articolo 589 bis applicato per la prima volta nel Ravennate.

La tragedia costata la vita a Venanzio Valentini è avvenuta nella tarda serata di martedì. Stando ad una prima ricostruzione della dinamica operata dai militari della locale stazione dell’Arma in collaborazione con i colleghi del Radiomobile della Compagnia di Faenza, sembra che il pensionato stesse facendo rientro a Brisighella in sella ad una bicicletta su cui aveva sistemato una torcia accesa sul manubrio in modo da illuminare la strada ed essere visibile dagli altri veicoli in transito.

Precauzione che però non è bastata. Nel percorrere la provinciale, lungo il rettilineo di San Cristoforo, in località Quartolo, è stato infatti investito dalla minivettura, finita poi su una fiancata a ruote all’aria.

Un impatto che non gli ha lasciato scampo; nonostante l’intervento del 118, quando il personale medico è giunto sul posto non ha potuto far altro che constatare il decesso dell’anziano. Lievi lesioni invece per i due occupanti del veicolo a motore, a loro volta medicati.

Sull’asfalto non sono stati rilevati segni di frenata, particolare che lascia presumere che il 42enne non si sia accorto della presenza del ciclista. Ma ad influire sulla sua prontezza di riflessi, oltre al buio, sarebbe stato l’eccesso di alcol.

Reduce da una serata trascorsa fuori a cena insieme alla compagna, che viaggiava insieme a lui sulla microcar, all’uomo - a cui nel 2012 era stata sospesa la patente per guida in stato di ebbrezza, titolo che poi gli era stato successivamente restituito - è stato riscontrato un tasso alcolemico molto superiore al limite massimo consentito (attestato a 0,5 g/l).

Nonostante non fosse nelle condizioni per guidare, il 42enne si era dunque messo al volante della propria vettura compiendo poi quella manovra azzardata all’origine della tragedia. Sul rettilineo, infatti, nonostante la presenza della riga continua, si è spostato nell’altra corsia per superare una vettura che lo precedeva colpendo in pieno il 78enne. La compagna, che aveva notato la luce della torcia, avrebbe cercato di segnalare all’uomo la presenza del ciclista ma non è bastato ad evitare l’impatto.

Come disposto dal sostituto procuratore Antonio Vincenzo Bartolozzi, l’automobilista - difeso dall’avvocato Barbara Liverani, intenzionata a chiedere la misura meno afflittiva dei domiciliari - è stato condotto in carcere in attesa della convalida. (gi.ro.)

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