Fermati nella notte dai carabinieri «Non siamo ladri, cerchiamo Pokemon»

Rimini

RAVENNA. Li hanno visti vagare nel cuore della notte, verso le tre, lungo la centralissima via di Roma. Non sembravano avere una direzione particolare, più che altro si guardavano attorno con movimenti sospetti, all’apparenza strani.

E così una pattuglia dei carabinieri, forse temendo di trovarsi di fronte a due ladri, li ha fermati per un controllo. «Non facciamo nulla di male - hanno detto i due - e non siamo malviventi. Stavamo solo cercando Pokemon».

E a quel punto anche ai carabinieri - che in anni di servizio devono averne viste molte - è probabile che sia scappato un sorriso.

I due fermati, entrambi ravennati sulla trentina e ovviamente senza precedenti - sono stati rilasciati dopo un veloce controllo dei documenti che ha confermato che si trattava di bravi ragazzi. Magari un po’ “nerd”, ma nulla di preoccupante per la sicurezza.

Ed è questo l’ultimo strano episodio legato alla mania collettiva dei Pokemon go scoppiata in questi giorni anche a Ravenna come in tutto il mondo.

In altri luoghi, del resto, è andato anche peggio; visto che si segnalano persino incidenti stradali causati da automobilisti che guidano con il cellulare in mano per non perdere l’opportunità di trovare mostriciattoli. A Salerno, ad esempio, due giovani che zigzagavano in scooter alla ricerca di Pokemon sono stati minacciati con un coltello da un automobilista esasperato, mentre negli Stati Uniti un uomo al volante è andato a sbattere contro un’auto della polizia cercando di acquistare punti. In Bosnia la caccia ai mostriciattoli sta diventando sempre più pericolosa, perché molti ragazzi si stanno spingendo anche in aree non ancora sminate rischiando di saltare sopra ordigni dell’ultimo conflitto jugoslavo.

A Ravenna, come in tante altre città d’Italia, le zone più battute sono proprio le aree verdi.

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