«Basta scuole senza presidi»: i sindaci scrivono al ministro

Rimini

RAVENNA. Tutti uniti per chiedere il rafforzamento della squadra di dirigenti scolastici per le scuole in provincia di Ravenna. L’accorato appello è contenuto in una lettera che i sindaci e gli assessori alle politiche educative dei 18 Comuni del territorio provinciale hanno inviato al ministero dell’Istruzione, all’ufficio scolastico regionale e a quello provinciale. Contestato il moltiplicarsi delle reggenze che impediscono ai dirigenti scolastici di concentrare il loro lavoro sui singoli istituti. Risultato; spesso i presidi sono costretti a sdoppiarsi e a seguire a singhiozzo le diverse scuole a cui sono affidati. «Da anni - spiegano sindaci e assessori - a fronte dei pensionamenti che hanno visto collocati a riposo diversi dirigenti, non si è verificata la doverosa sostituzione con nuove nomine; si è quindi provveduto all’assegnazione di reggenze che sarebbero dovute essere una risposta emergenziale al problema, ma sono diventate la regola».

Nell’anno scolastico che si sta per concludere sono state assegnate 20 reggenze: «Tutto ciò - si legge nella missiva al ministero - si traduce nel fatto che ogni dirigente deve gestire due istituti, a volte anche distanti fra loro. A oggi nessun concorso è stato bandito e sappiamo che a settembre la situazione peggiorerà con i nuovi pensionamenti previsti». I sindaci esprimono preoccupazione: «Il dirigente ha la necessità di mantenere rapporti costanti e quotidiani non solo con il personale scolastico, ma con le famiglie, con gli alunni stessi e con il territorio, sia che si tratti dell’amministrazione comunale che delle forme associative che sul territorio agiscono e con in scuola collaborano. Il disagio provocato da questa situazione viene avvertito e segnalato dai dirigenti stessi, che avvertono la frustrazione per non poter svolgere al meglio la loro funzione di stimolo all’innovazione didattica ed educativa, dai docenti e da quanti hanno a cuore la scuola».

Primi cittadini e assessori sollecitano quindi le istituzioni competenti: «Bisogna che affrontino il problema al più presto bandendo il nuovo e promesso concorso per la nomina dei dirigenti scolastici o ricorrendo, in via straordinaria, all’istituto dei presidi incaricati, come già avvenuto in tempi passati, dando così una risposta coerente con le linee improntate alla qualificazione del sistema scolastico impostate dal governo italiano».

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