Il Tar respinge il ricorso del consorzio "sconfitto"

Rimini

RAVENNA. Il Tar dell’Emilia Romagna dà ragione ad Hera e respinge la richiesta di annullamento della gara d’appalto per la raccolta dei rifiuti a Ravenna e provincia presentata dal raggruppamento uscito sconfitto; un consorzio composto Ciclat Trasporti Ambiente e da altre tre società (Astra di Faenza, Formula Ambiente di Cesena e Consorzio sociale romagnolo di Rimini ).

Quella gara, da 42 milioni di euro per due anni, era stata come noto vinta lo scorso gennaio da Ambiente 2.0. che raggruppa la Aimeri del gruppo Biancamano e la cooperativa Orso Blu. Un sodalizio finito in questi giorni al centro delle polemiche dopo l’esplosione del caos rifiuti.

La sentenza del Tar è arrivata nel tardo pomeriggio di ieri, a poche ore da un’udienza lampo durata circa dieci minuti. Tempi ristretti dovuti al fatto che le parti avevano già depositato le loro memorie nei giorni scorsi.

Come richiesto dal legale di Ambiente 2.0 - l’avvocato Fabio Elefante, professore di diritto pubblico alla Sapienza di Roma - il collegio ha emesso il proprio dispositivo entro le 48 ore dall’udienza, ma per conoscere le motivazioni della sentenza bisognerà attendere ancora qualche settimana.

Ma su cosa era stato chiamato a esprimersi il tribunale amministrativo regionale?

L’esito della gara d’appalto indetta da Hera era stato impugnato dall’avvocato Elena Zanni, legale della Ciclat Trasporti Ambiente. Secondo l’avvocato Zanni la gara d’appalto sarebbe stata da annullare per la violazione dell’articolo 38 del codice degli appalti che impone ai partecipanti di autocertificare l’assenza di precedenti rescissioni contrattuali “per negligenze o errori gravi” in altri appalti vinti.

Il consorzio Ambiente 2.0, pur negando espressamente simili precedenti, aveva però specificato in una nota a parte “per spirito di collaborazione e trasparenza” la presenza di 12 casi in cui si era arrivati alla risoluzione di contratti in essere. Il tutto però - secondo Ambiente 2.0 - sempre e solo a causa di inadempimenti non attribuibili a loro ma all’ente appaltante.

Secondo l’avvocato Zanni sarebbe bastato valutare quelle situazioni per escludere i “rivali” dalla gara, ma la commissione di Hera aveva evidentemente considerato quei precedenti non sufficienti per “eliminare” il consorzio. Successivamente il ribasso della Ambiente 2.0 del 14,14% aveva avuto la meglio sul 7,27% di Ciclat Ambiente e consociati, in una gara dove la parte economica aveva il 40% del peso.

La Ciclat - dopo aver letto le motivazioni della sentenza - potrebbe appellarsi al consiglio di Stato, ma è chiaro che ora la palla passa ad Hera.

I suoi “ispettori” (altro servizio in questa pagina) sono già al lavoro per capire se il consorzio vincitore sia davvero in grado di garantire un livello di raccolta rifiuti accettabile. In caso contrario la richiesta di risoluzione sarebbe inevitabile. In questo caso la “sentenza” degli ispettori di Hera è attesa entro la fine della settimana.

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