L'uomo che esce di notte per salvare gli animali

Rimini

RAVENNA. Per tutti è “il signore dei conigli”, ma in realtà si può dire che Adelmo Lucci sia l’amico di tutti gli animali visto che non fa distinzione di razza. Un po’ come i supereroi dei cartoni animati, infatti, gira di notte per salvare la vita a quelli abbandonati nei cassonetti dai proprietari.

Gesti incivili che avrebbero condannato a morte certa centinaia di animali e che invece, grazie a lui, hanno potuto trovare una casa. «Qualcuno lo tengo, ora ad esempio a casa ho tre conigli (compresa una femmina che lo segue su una spalla come un pappagallino, ndr) ma in passato, quando prima di trasferirmi a Mezzano vivevo a Sant’Antonio ero arrivato ad averne ventisette». Quasi tutti trovati nei bidoni della spazzatura, insieme ad altri animali comuni ma anche a specie esotiche. «Purtroppo nei cassonetti finiscono cani e gatti, non solo conigli. E persino tartarughe, iguane e serpenti. Proprio la primavera scorsa ne ho trovato uno lungo oltre quattro metri».

Così, da un anno e mezzo a questa parte, almeno un paio di volte alla settimana parte in auto, solo o con un amico, per andare a salvare gli animali da una condanna senza appello. «Purtroppo sono un esodato, a 62 anni sono troppo vecchio per lavorare e troppo giovane per andare in pensione, così mi tocca aspettare e nel frattempo cerco di rendermi utile. Fino a qualche tempo fa non ero un animalista convinto, ma lo sono diventato a causa dell’inciviltà delle persone».

La molla è stato il ritrovamento di alcuni conigli abbandonati in una scatola accanto a un cassonetto. «Lì trovai Antonella, una coniglietta dolcissima che aveva il diabete. L’avevano abbandonata per questo motivo e io l’ho curata, come faccio con tutti gli animali che trovo grazie all’aiuto che mi fornisce il veterinario di Sant’Antonio. Li vaccino e se posso cerco di darli in adozione a chi ha dei bambini. Ma poi controllo che vengano trattati bene».

Da quel momento, ogni volta che può, parte in auto nel cuore della notte per recarsi a Ravenna dove inizia la sua “caccia”. «Quando non ci sono persone in giro è facile capire se in un cassonetto c’è qualche animale vivo. Ma dobbiamo agire in fretta, prima del passaggio del compattatore, altrimenti non ci sarebbe nulla da fare. Evitiamo solo il centro storico, lì per via delle numerose telecamere presenti nessuno ha il coraggio di sbarazzarsi degli animali in quel modo; nell’immediata periferia e nelle zone industriali e artigianali invece quasi ogni sera troviamo qualche cucciolo buttato via come fosse un rifiuto. Prima di Pasqua ho trovato due cavie peruviane con dieci piccolini e due coniglietti ariete con sei cuccioli nati da poco. Una volta a Cervia ho assistito alla scena in diretta di una signora che dall’auto ha abbassato il finestrino lanciando un coniglietto nel bidone; l’ho filmata e l’ho denunciata. Purtroppo molti non capiscono che un animale non è un giocattolo; pensi che una volta mi riportarono un coniglio perché ai proprietari non piaceva più il colore e in un’altra occasione un cane. Il motivo? Perché abbaiava».

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