Caos pattume, il Comune denuncia Hera

Rimini

RAVENNA. C’è un secondo fascicolo aperto sul caos rifiuti. Un filone che ipotizza il reato di “inosservanza dei provvedimenti dell’autorità”, in violazione dell’articolo 650 del codice penale. L’inchiesta bis è stata aperta dal procuratore capo Alessandro Mancini che ieri mattina ha ricevuto direttamente dal sindaco Fabrizio Matteucci e dal comandante della polizia municipale Stefano Rossi una denuncia sulla base di una dettagliata informativa redatta dai vigili.

Il materiale investigativo è ora nelle mani della procura per essere vagliato con attenzione: in tutto vengono segnalati decine di casi di mancata raccolta in diverse zone del territorio comunale.

Nulla di cui la procura non fosse già ampiamente a conoscenza, ma la denuncia di ieri è in realtà una diretta conseguenza dell’ordinanza straordinaria emessa dal sindaco il 29 aprile, nel pieno del caos spazzatura.

Quel giorno Matteucci aveva dato un ordine perentorio ad Hera, chiedendo di «prevenire ed eliminare gravi pericoli che minacciano l’incolumità pubblica e la sicurezza urbana entro il 2 maggio». Ma dopo una settimana la situazione, seppur migliorata, non è ancora tornata alla normalità e così - come annunciato dal sindaco - ecco l’azione penale nei confronti di Hera che il 20 aprile scorso era inoltre già stata diffidata da Atersir, l’agenzia territoriale per i rifiuti.

Intanto prosegue anche l’inchiesta aperta dal procuratore capo per interruzione di pubblico servizio che nei giorni scorsi ha portato a sentire decine di persone. Il tutto in attesa della decisione del Tar sul ricorso presentato dal consorzio di imprese che nel gennaio scorso hanno perso la gara d’appalto vinta dalla Ambiente 2.0 grazie a un ribasso del 14,14%.

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