«Serve un fondo pubblico per armare i cittadini»

Rimini

RAVENNA. Il candidato di Lista per Ravenna chiede un fondo pubblico «a favore dei cittadini italiani per l’acquisto di un’arma ai fini della legittima difesa» e scoppia il putiferio. Sui social, il suo post diventa virale e le battute non si sprecano: Ancisi se ne dissocia e il candidato della lista prima chiarisce su Facebook parlando di una semplice «provocazione», ma di fatto ribadendo il concetto prendendosela con i «finti buonisti». Poi, con una nota pubblica, inviata a una dozzina d’ore di distanza, chiede scusa e rettifica. In futuro, dice, «mi atterrò strettamente al programma della coalizione». Infine, l’intervista e il chiarimento: «La mia era solo una “sparata” – mai sostantivo fu più azzeccato – per raccogliere proposte sul tema della sicurezza, invece ne ho guadagnato solo offese e minacce. Quel fondo, non lo proporrei mai».

Francesco Patrizi è candidato alle prossime Amministrative per un posto in consiglio comunale nelle fila di Lista per Ravenna, alleata della Lega. Il suo nome era appena stato annunciato nella lista dei candidati, ma uscite pubbliche non ne aveva ancora firmate. E la prima, probabilmente, gli basterà per un po’. Poche parole, in realtà, che hanno scosso il mondo della rete e fatto sobbalzare il leader del suo movimento, Alvaro Ancisi. «Se sarò eletto, come credo, consigliere comunale a Ravenna, proporrò l’istituzione di un fondo a favore dei cittadini italiani per l’acquisto di un’arma ai fini della legittima difesa»: questo ha scritto Patrizi mercoledì pomeriggio sul suo profilo ufficiale da candidato, su Facebook. Immediati i commenti, a partire da quello di Pietro Vandini che aveva conosciuto Patrizi quando questo si era avvicinato al Movimento 5 Stelle, e in breve il post ha fatto il giro dei social, tra critiche e battute e le due righe di Patrizi sono diventate virali. Tanto da spingere il candidato a correggere il tiro, qualche ora più tardi e sempre su Facebook. «A coloro i quali si scandalizzano per la mia provocazione, con la quale, vorrei contrapporre ai fondi spesi a favore delle coop rosse per il mantenimento degli immigrati, l’istituzione di un fondo per l’acquisto di un’arma ai fini della legittima difesa - ha scritto - dico di scandalizzarsi piuttosto per il fatto che Ravenna è al primo posto tra le città italiane per furti in abitazioni». Insomma, lì per lì non smentisce. Solo dopo l’intervento del leader Ancisi, Patrizi ha deciso di scusarsi. «Mi scuso per essere andato oltre le righe - ha scritto -, in contraddizione con le posizioni espresse da Lista per Ravenna in coerenza con la coalizione elettorale di cui è parte, le quali hanno invece correttamente affrontato il tema dell’inviolabilità del domicilio e del rafforzamento della legittima difesa dei cittadini dai delinquenti che invadono le loro case», e poi rassicura la coalizione. «Al riguardo e per l’intera mia azione successiva, mi atterrò strettamente, su questa come su ogni altra problematica dell’amministrazione comunale, al programma che la coalizione alternativa al Pd depositerà in Comune».

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