Caos rifiuti, i carabinieri visitano gli uffici di Hera, il Comune e la Provincia

Rimini

RAVENNA. All’apertura del fascicolo contro ignoti per l’ipotesi di interruzione di pubblico servizio sul “caso monnezza” da parte della Procura, sono seguite le prime ispezioni. Nella mattinata di ieri infatti i carabinieri del Reparto operativo si sono presentati nelle sedi di Hera di Ravenna e Bologna oltre che in quelle di Comune e Provincia.

Un’attività, seguita in prima persona dal procuratore capo Alessandro Mancini, disposta per fare luce sul caos che sta caratterizzando il sistema di raccolta dei rifiuti dopo il cambio di gestore. Sotto questo aspetto la magistratura ha acquisito i documenti relativi all’appalto da oltre 41 milioni di euro rinnovabile annualmente aggiudicato dal consorzio Ambiente 2.0 con capogruppo la Aimeri, società facente riferimento al gruppo Biancamano dei fratelli Pierpaolo e Giovanni Battista Pizzimbone che, proponendo un ribasso del 14,14%, si era assicurato la commessa a scapito della cordata composta da imprese locali con capofila la Ciclat che sulla questione ha presentato ricorso davanti al Tar.

Oltre agli atti cartacei riferiti al servizio, ai ruoli ricoperti e ai vari organigrammi delle imprese coinvolte - materiale che gli inquirenti stanno vagliando -, in queste ore i militari hanno anche acquisito quanto pubblicato dalla stampa e stanno inoltre cercando di contattare i tanti cittadini che in questi giorni hanno postato sui social network le immagini di cassonetti strapieni e dei rifiuti abbandonati in strada per ricostruire cronologicamente l’evolversi dell’emergenza.

Una situazione che mai prima d’ora si era verificata in città, ma che invece si era già palesata in altre realtà come si può constatare dal “giro d’Italia” delle polemiche sui disservizi legati alla Aimeri visibile su internet. Disservizi che per quanto riguarda Ravenna erano stati peraltro appurati nell’immediatezza anche dalla Polizia municipale come si evince dalle copie dei rapporti trasmessi al Comune e che faranno parte integrante dell’esposto che il consigliere di Lista per Ravenna Alvaro Ancisi depositerà oggi in Procura.

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