Apre la filiale e si trova una pistola puntata

Rimini

MEZZANO. Hanno posteggiato l’auto nella vecchia rimessa richiudendo il portellone. Poi hanno segato l’inferriata della finestra del bagno togliendo il vetro senza toccare gli infissi riuscendo così a non far scattare l’allarme, sistemando poi tutto come prima in modo che chi si trovasse a passare non notasse nulla di insolito. E lì hanno aspettato che la banca aprisse i battenti. Quando il primo impiegato è entrato sono usciti allo scoperto, costringendolo - sotto la minaccia di una pistola alla tempia - ad aprire la cassaforte. Il banditi hanno rivolto la loro attenzione anche al bancomat, ma l’arrivo di un altro dipendente li ha indotti a uscire in fretta e furia dalla banca. D’altronde avevano già fatto abbondantemente il pieno. E con in mano il bottino (stimato tra i 65mila e i 70 mila euro) sono corsi al vecchio box auto allontanandosi a tutta velocità.

Erano senza dubbio professionisti i rapinatori che nella mattinata di ieri hanno preso di mira la filiale dell’Unicredit di Mezzano; ad agire due persone travisate con un complice all’esterno. Da una prima ricostruzione operata dai carabinieri, i malviventi sarebbero entrati nottetempo passando dal cortile della vecchia abitazione posta proprio sopra l’istituto di credito. Un immobile in vendita, quindi disabitato, affacciato sulla Reale ma piuttosto riparato dal box in lamiera ad occupare buona parte del giardino, chiuso peraltro da un muro confinante con un’altra banca. Un punto di passaggio ideale che ha permesso ai rapinatori di agire indisturbati nonostante la filiale sia posta proprio all’angolo con la piazza del paese. Complice anche il traffico, nessuno dei residenti della zona ha sentito nulla e l’assenza di telecamere affacciate sulla Reale ha consentito ai malviventi di operare al riparo da occhi indiscreti. Va detto che anche i banditi hanno fatto la loro parte, agendo da professionisti. Il colpo infatti era stato preparato nei minimi dettagli e sono riusciti così ad entrare senza che nessuno si accorgesse di qualcosa, richiudendo la rimessa e sistemando l’inferriata della finestra laterale del bagno come se non fosse mai stata toccata.

Così quando ieri mattina all’apertura il primo impiegato ha disinserito l’allarme, ad attenderlo c’erano i rapinatori che - con un italiano stentato, mentre tra loro parlavano con un accento dell’est - lo hanno costretto a consegnare il denaro. Il sopraggiungere di un secondo impiegato li ha poi indotti a forzare i tempi. Usciti dall’ingresso principale, in pochi passi sono tornati al box auto. Sono saliti in macchina e hanno fatto perdere le proprie tracce.

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