Terrore al Mercatone: i banditi scappano con tre sacchi d'oro

Rimini

RUSSI. Hanno fatto irruzione armati e con un passamontagna calato sul volto. Erano in quattro, tutti vestiti di nero, e sono andati spediti verso l’angolo gioielleria del Mercatone Uno di Russi. Poche parole per far capire a tutti che era una rapina, poi uno di loro ha puntato l’arma in faccia a una commessa e si è fatto riempire tre sacchetti di oro. Impossibile stimare il valore di quel bottino, forse qualche decina di migliaia di euro, ma di rapine così negli ultimi anni da queste parti ce ne sono state davvero poche. Tutto in pochissimi minuti, prima di una fuga a bordo di una Volkswagen (forse Golf) di colore nero, con un alettone dietro e altre bardature un po’ tamarre.

L’auto, di cui è stato preso il numero di targa da un passante, potrebbe essere stata rubata a Novara nei giorni scorsi. “Professionisti e italiani”. Queste le poche parole che escono a mezza voce dagli inquirenti, mentre si ascoltano le ultime testimonianze di cassiere e clienti, ancora sotto choc dopo aver assistito a una scena che sembrava quella di un film. Un film molto probabilmente ripreso dalla telecamera piazzata proprio di fronte all’ingresso del negozio. E’ da quei fotogrammi che partirà l’indagine affidata ai carabinieri del Reparto Operativo di Ravenna. Un caso che si prospetta tutt’altro che facile. La banda è entrata a passo spedito dall’ingresso principale e stando alla testimonianze raccolte ha agito con grande freddezza, quasi con calma. Solo uno di loro era armato, ma i carabinieri pensano che potrebbe trattarsi di un’arma giocattolo. Alcuni l’hanno descritta come una “mitraglietta”, altri come una “semplice” pistola. Una volta arrivato di fronte all’angolo gioielleria (che si trova accanto alle casse) l’uomo ha estratto l’arma facendo capire che si trattava di una rapina. Parlava un italiano corretto ma senza particolari inflessioni dialettali. Nel centro commerciale l’angoscia era intanto palpabile: c’erano moltissimi clienti, ma anche bambini, il più piccolo aveva soli 4 mesi. Molti si sono nascosti dietro gli scaffali, alcuni sotto le casse. Nel frattempo uno dei rapinatori ha chiesto di aprire tutti i cassettoni del negozio che contenevano l’oro. Puntavano a quello e hanno lasciato stare gli altri gioielli. Un solo dettaglio rende l’idea della loro professionalità: nonostante tutti indossassero i guanti, i rapinatori hanno evitato con cura di toccare parti del negozio e hanno lasciato che fosse la commessa a riempire quei sacchetti. Il momento di maggiore tensione si è avuto quando una donna ha provato a scappare dal Mercatone Uno da un’uscita di sicurezza, facendo scattare l’allarme acustico. «Non ti voglio far male - ha detto l’uomo armato - ma sbrigati». Altri pochi secondi e poi sono svaniti nel nulla. (c.d.)

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