La centrale a biomasse si può fare

Rimini

RUSSI. Dopo anni di polemiche tra Comune, residenti e associazioni ambientaliste, di proteste e di scontri a colpi di carte bollate, di manifestazioni e contromanifestazioni, il Consiglio di Stato ha sciolto la riserva confermando la legittimità degli atti approvati dalle istituzioni per la riconversione dell’ex zuccherificio di Russi.

La parola finale sul caso posta ieri ha di fatto autorizzato la prosecuzione dei lavori interrotti otto anni fa per la costruzione della centrale a biomasse nell’area dell’ex Eridania, che comprende al suo interno anche un impianto a biogas da 1 Mwe, distante 140 metri dal complesso di San Giacomo e nelle vicinanze dell’area archeologica della Villa Romana.

Ed era stata proprio questa vicinanza a scatenare le ire degli ambientalisti e dei difensori del patrimonio culturale, tanto che nel 2012 il Tar regionale aveva già accolto il ricorso di 150 cittadini e di associazioni per scongiurarne la costruzione.

Una battaglia che aveva visto schierata in prima fila Ravenna Virtuosa, contraria ad un impianto ritenuto troppo invasivo e ad un progetto approvato, secondo gli attivisti del movimento, ignorando le rimostranze dei cittadini.

Opposta invece la visione dell’Amministrazione che aveva visto nella centrale un’opportunità per il comprensorio e la sua economia. Ovvio quindi che la notizia dell’ok del Consiglio di Stato abbia soddisfatto il sindaco Sergio Retini, felice che «la costruzione della centrale a biomasse per la produzione di energie rinnovabili possa finalmente ripartire, garantendo lo sviluppo sostenibile del nostro territorio».

Il progetto di Powercrop prevede un investimento superiore ai 120 milioni di euro. «Ora parte davvero la fase di lavoro per le aziende e per l’economia locale - spiega il primo cittadino di Russi -. Gli obiettivi del programma di mandato quali lo sviluppo della nuova area produttiva Sant’Eufemia, lo svincolo dell’autostrada, la realizzazione della viabilità accessoria, gli interventi per l’ampliamento della scuola materna di Godo, la realizzazione della palazzina per il Centro Paradiso, l’investimento su palazzo San Giacomo, la valorizzazione delle zone umide e di tutte le altre compensazioni previste sono oggi a portata di mano. Insomma lavoro e lavoro: quello di cui oggi c’è veramente bisogno».

 

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