Colpi nei negozi, fermata la sospettata

RAVENNA. Sembrava essersi presa un giorno di pausa. Non era così, tanto che ieri è tornata nuovamente in azione. Accertamenti sono in corso per appurare se la 33enne campana fermata in serata nelle vicinanze dello stadio sia la rapinatrice seriale che negli ultimi giorni ha seminato il panico tra i negozianti. Se i sospetti saranno confermati, avrebbe pagato due errori fatali: tirare troppo la corda creando un diffuso allarme sociale tra i commercianti e soprattutto tornare sul luogo del delitto.

Restano ancora molti aspetti da chiarire, tanto che gli accertamenti iniziati ieri sera sono durati fino a notte fonda, ma gli inquirenti sono convinti di aver individuato la responsabile degli assalti nei negozi e di aver così interrotto la scia di colpi ai danni delle attività della zona.

Carabinieri e polizia erano già sulle tracce della donna, su cui c’era più di un sospetto. Ma se l’ipotesi investigativa sarà confermata, determinante risulterà l’intervento di un familiare di uno dei commercianti presi di mira in precedenza; è stato infatti un 20enne a bloccare la presunta rapinatrice dopo l’ennesimo tentativo messo a segno in un negozio di via Montanari.

Era proprio in quella strada che, giovedì scorso, erano iniziate le scorribande. Quel giorno, poco prima dell’orario di chiusura, una donna col volto camuffato da una sciarpa, una montatura degli occhiali spessa e un berretto si era presentata armata di coltello in un negozio di abbigliamento sorprendendo la titolare e fuggendo con 170 euro.

La rapinatrice dal giubbotto nero aveva insomma già colpito prima del tentativo andato a vuoto sabato al forno “La Panetteria” di via Galilei (quando la malvivente era stata messa in fuga dalla negoziante che le aveva spruzzato contro il detergente spray per i vetri che aveva in mano) e del doppio assalto di domenica, in mattinata alla gelateria “Papilla Bio” di viale Alberti (180 euro il bottino) e nel pomeriggio al chiosco di piadine di via Marconi (10 euro). Tutti casi legati da un unico fil rouge e dal medesimo modus operandi.

Eppure, come un copione, è proprio partendo dall’inizio che si è arrivati alla (presunta) fine. Perché quel colpo finora mai emerso in via Montanari aveva spinto parenti e conoscenti della commerciante rapinata ad adottare azioni deterrenti, in particolare presidiando il negozio negli orari di apertura e chiusura.

Il timore era che chi aveva agito potesse ripresentarsi nei paraggi. E ieri verso le 19.30 nella zona è apparsa proprio la 33enne. C’era solo lei in giro quando le titolari della boutique di prodotti per il benessere e minerali “La Piramide” hanno chiesto aiuto e tutti dalle attività vicine sono accorsi in strada per capire cosa stesse accadendo. E’ stato in quel frangente che la donna, riconosciuta come la stessa persona vista aggirarsi con fare sospetto poco prima, è stata fermata all’angolo con via Monte Nero dal ragazzo.

Visibilmente scossa e in lacrime, la sospettata ha negato ogni addebito, sostenendo di aver visto una persona allontanarsi di corsa in direzione di via San Mama. Ma nessuno dei presenti avrebbe visto aggirarsi anima viva.

Ricevuto l’allarme, sul posto sono giunti diversi equipaggi dei carabinieri oltre ai poliziotti delle volanti e della squadra mobile. In lacrime la 33enne è stata presa in consegna dalle forze dell’ordine e accompagnata al Comando provinciale dell’Arma per essere sentita e perquisita.

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