Investe tre persone dopo una lite, arrestato

Rimini

LIDO ADRIANO. Per l’accusa avrebbe ingranato la marcia puntando tre persone con cui poco prima aveva avuto una discussione in un locale; e dopo aver mancato una prima volta il bersaglio, avrebbe poi fatto inversione riuscendo alla fine a travolgerle.

Ma all’udienza di convalida davanti al gip Piervittorio Farinella e al sostituto procuratore Angela Scorza il ragazzo alla guida, Emel Lazimi, 18enne di origini macedoni a cui è stata contestata l’ipotesi di tentato omicidio, ha negato di aver investito volontariamente i tre kosovari finiti all’ospedale con lesioni comprese tra 20 e 60 giorni. «Non volevo ucciderli», ha sostenuto ieri davanti ai magistrati, tanto che il difensore dell’imputato, l’avvocato Saverio Caruccio, ha chiesto per il suo assistito la remissione in libertà; richiesta sulla quale il giudice si è riservato la decisione.

Sarebbe quindi legato a futili motivi il diverbio degenerato nelle prime ore di ieri a Lido Adriano. Un confronto a quanto pare riconducibile alle tensioni che agitano le comunità balcaniche, inasprito poi dall’alcol. A fungere da miccia, un banale alterco sorto tra il macedone e un suo amico all’interno di un bar dove si trovavano anche i kosovari. Parole prima e qualche contatto dopo avrebbero surriscaldato gli animi già all’interno. Ma è nel parcheggio che la situazione è degenerata.

E’ accaduto tutto verso le 2, quando il 18enne, un incensurato residente nella zona, è uscito dal bar seguito dagli altri che, stando alle testimonianze raccolte dai Carabinieri di Marina di Ravenna, si sarebbero piazzati davanti al locale. Un gesto che, nelle ipotesi degli inquirenti, potrebbe essere stato interpretato come un atto di sfida dal macedone che, salito in auto, avrebbe cercato di investirli.

Nel compiere la manovra, il conducente è andato sul marciapiede spaccando la coppa dell’olio, prima di travolgerli dopo aver fatto inversione. Ad avere la peggio un 49enne rimasto incastrato sotto la vettura. Per liberarlo e consentire al 118 di soccorrerlo è stato necessario l’impiego del cric; portato all’ospedale, i medici gli hanno diagnosticato la frattura del bacino. Ne avrà per una sessantina di giorni. Anche gli altri due connazionali (tra cui il figlio del 49enne) sono stati trasferiti in ambulanza al pronto soccorso, dove gli sono state riscontrate lesioni guaribili con 20 e 40 giorni di prognosi.

Al 18enne finito in manette è stata inoltre ritirata la patente; dagli accertamenti è infatti emerso che al momento di mettersi alla guida aveva un tasso di 1,30 g/l.

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