RavennAntica: ora entra il ministero

Rimini

RAVENNA. Il ministero dei Beni culturali entra nella gestione del patrimonio archeologico ravennate. L’annuncio è stato dato ieri dal sindaco Fabrizio Matteucci, in occasione del convegno Dante poeta del futuro, verso il 2021, momento clou della kermesse Rasponi Open Space, la tre giorni con cui oggi si conclude il percorso di Ravenna Capitale italiana della cultura 2015.

«È fatta - ha commentato Matteucci -. Questo è un bellissimo risultato per la valorizzazione del nostro patrimonio culturale e per la crescita turistica del nostro territorio. Lo Stato entrerà nella Fondazione che gestirà il nostro patrimonio archeologico, inoltre abbiamo chiuso gli accordi sui reperti per il museo di Classe. Ringrazio il ministro Franceschini, la presidente di RavennAntica Elsa Signorino e il nostro prefetto Francesco Russo».

La nuova gestione. L’ingresso in campo del ministero porterà dunque alla creazione di un progetto di più ampia portata, che «erediterà l’attività e il personale di RavennAntica». Le bellezze archeologiche ravennati saranno dunque affidate a un nuovo macro soggetto di cui, in pole position, farà parte il già citato ministero. Accordi che «premiano un lavoro avviatosi molti anni fa» e che puntano a una maggiore valorizzazione del patrimonio già esistente e di quello “nascituro”, tra cui, in primis, il museo di Classe, la cui apertura è prevista per il 2017.

Asse Ravenna-Firenze-Verona. Il convegno è stato anche occasione per ribadire l’alleanza tra le tre città dantesche in occasione di “Dante 2021”, la rassegna che celebrerà il settecentesimo anniversario della morte del poeta, per la quale i sindaci Matteucci, Nardella e Tosi chiedono «di costituire per tempo un comitato nazionale e che, come avvenne in occasione del VI Centenario, si approvi quanto prima una legge speciale di finanziamento che possa da subito sostenere la progettualità legata al VII Centenario dantesco».

In attesa del 2021. Intanto, già dal 2016 il Sommo Poeta sarà ancor più protagonista in città. «Nel nuovo anno, - ha spiegato Matteucci - il rapporto tra il Festival e Dante diventerà quotidiano. Per due mesi, dal prossimo maggio, giovani artisti animeranno i chiostri francescani con spettacoli danteschi. Per realizzare questa rassegna nella rassegna - ha annunciato il sindaco - a gennaio partirà un bando internazionale per ricevere proposte artistiche adeguate. Inoltre, il Ravenna Festival darà vita a uno dei progetti del dossier Ravenna 2019: dal 2017, a cadenza biennale, Marco Martinelli ed Ermanna Montanari rappresenteranno il capolavoro dantesco usando lo spazio urbano come palcoscenico, dalle archeologie industriali fino alla pineta».

Una vittoria nella sconfitta. Il sindaco ha poi concluso con una riflessione. «Come avevamo detto all’indomani della sconfitta nella corsa per il 2019, con la Capitale italiana della Cultura e con l’aiuto di tutti, Ravenna ha avuto la possibilità di tenere viva parte di quella eredità. Con il percorso di candidatura per il 2019, abbiamo messo in moto intelligenze, energie, progetti, creando ulteriori tessere nel ricco mosaico della cultura ravennate, al quale si aggiungeranno la futura piazza Kennedy, che sarà splendida, e il nuovo gioiello, la biblioteca in ospedale dedicata al nostro Enrico Liverani».

Newsletter

Iscriviti e ricevi le notizie del giorno prima di chiunque altro Clicca qui