«Sono stanca e provata, ma torno subito al lavoro»

Rimini

RAVENNA. Dopo l’incubo vissuto a Parigi venerdì sera, dove è scampata per un soffio all’attentato al ristorante cambogiano e al caffè di fronte, è riuscita a far ritorno a casa ieri senza intoppi Ouidad Bakkali, assessore comunale alla Cultura.

Provata ma consapevole di essere una sopravvissuta, la giovane esponente della Giunta Matteucci alle 10 di ieri mattina era già in città, dove con lo stesso sindaco ha posato - insieme anche al fidanzato Emilio Macchia, con lei a Parigi al momento degli attentati - con la bandiera francese in piazza Caduti per la libertà.

«Siamo andati in aeroporto intorno alle 6, avendo il volo alle 7,50, ma non l’abbiamo trovato militarizzato come immaginavamo - racconta Ouidad Bakkali -; anzi, posso dire che siamo stati sottoposti agli stessi controlli dell’andata. Solo l’atmosfera, quella sì, era più “rigida”».

Pochissime ore di sonno, da venerdì a ieri, fra lo choc e la preoccupazione. «Sabato siamo rimasti a casa quasi tutto il giorno come da indicazioni - ricorda l’assessora - poi siamo usciti per mangiare qualcosa e rendere omaggio alle vittime a Place de la République», dove sorge il monumento alla Repubblica, luogo simbolo dei principi nazionali di liberté, égalité, fraternité.

«Ora che sono tornata a casa e ho potuto riabbracciare la mia famiglia - racconta l’esponente del Pd -, sta cominciando a scendere la tensione degli ultimi due giorni e a prevalere la stanchezza».

Ma da oggi si torna al lavoro, con convinzione ancora maggiore: «Questi temi di impegno politico vanno affrontati a tutti i livelli di governo - afferma la Bakkali -, dall’amministrazione comunale ai livelli più alti. Ne va della nostra civiltà e dei valori dell’Europa. E’ contraddittorio che si usi l’arma dell’identità e della tradizione per paura del diverso; l’Europa deve agire con il suo patrimonio di valori, a cominciare dalla libertà, come hanno testimoniato i tanti cittadini che ieri ho visto davanti al monumento alla Rivoluzione francese. Non ci si può barricare nei propri staterelli; al contrario, la situazione va affrontata a livello globale: non c’è solo Parigi, ma anche Beirut e tutti i luoghi dove si sta cercando di affermare i valori della libertà e della democrazia».

E un altro aspetto dei tragici attacchi perpetrati dai militanti dell’Isis l’assessore di origine marocchina tiene a mettere in luce: «Non ci si deve lasciar travolgere da quest’islamofobia: fra i musulmani ci sono anche tante vittime, come negli attentati di venerdì sera a Parigi. Deve essere ben chiaro che l’Islam è una cosa e il terrorismo un’altra». (e.d.m.)

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