Piazza Kennedy, il Comune ha deciso: «Non copriremo i resti di Sant'Agnese»

Rimini

RAVENNA. Piazza Kennedy, un sito archeologico a cielo aperto; gli appelli convincono il Comune e il sindaco si sbilancia: «Gli archi di Sant’Agnese, per quanto mi riguarda, potranno rimanere in vista. Faremo di piazza Kennedy un nuovo largo di Torre Argentina come a Roma». Già: ma i soldi? «La valorizzazione sul posto costa poco, e comunque parleremo anche con la Fondazione del Monte di Ravenna e Bologna» che già paga l’intero progetto di riqualificazione della piazza e alla quale, lascia intendere Matteucci, si chiederà aiuto laddove necessario. Intanto, per lunedì è convocato un incontro a tre, tra Soprintendenza, Fondazione e Comune.

Dunque, alla fine, il Comune ha deciso. Fino ad ora da Palazzo Merlato non si erano spinti tanto oltre. Si erano limitati a ribadire che c’era la disponibilità a rivedere il progetto di riqualificazione, ma tutto era demandato alle valutazioni della Soprintendenza archeologica. Ora, il sindaco Fabrizio Matteucci si spinge oltre. «Certo, bisogna vedere a cosa si trova ancora lì sotto - il riferimento è al fatto che gli scavi verranno approfonditi di un altro metro e mezzo fino al livello “romanico” dove si presume siano le antiche pavimentazioni della chiesa di Sant’Agnese -, ma per quanto mi riguarda già gli stessi archi appena rinvenuti potranno rimanere a vista. Almeno così riscalderemmo il progetto di piazza Kennedy che ad oggi è, lo riconosco, un po’ “freddino”». Cambio di passo, alla grande. Gli archi a cui fa riferimento sono quelli appena portati alla luce dagli archeologi guidati da Valentina Manzelli: i reperti potrebbero essere risalenti al 1600 circa e di fatto sarebbero parte di quella costruzione edificata allora sulle orme dell’antica chiesa. Ma gli scavi sono appena iniziati. La Soprintendenza lo aveva paventato dall’inizio: senza un progetto di riqualificazione, si sarà costretti a tombare tutti i ritrovamenti, ma non è questa l’intenzione del sindaco. Anche se molto dipende dai soldi a disposizione. «La musealizzazione sarebbe più difficile da attuare, ma la valorizzazione in loco non dovrebbe costare poi tanto - si fa i conti in tasca il sindaco Matteucci -. Se così fosse potremmo lasciare tutto a vista. Una pavimentazione in vetro o, perché no, tutto all’aria aperta come a Roma è largo di Torre Argentina», la piazza situata nell’antica zona del Campo Marzio che ospita quattro templi romani risalenti all’età della Repubblica. Ad ogni modo, primo interlocutore per il Comune rimarrà la Fondazione del Monte che, per la riqualificazione della piazza, ha già stanziato ben un milione e 200mila euro. Dall’ente di origine bancaria preferiscono attendere l’incontro con Palazzo Merlato prima di rilasciare dichiarazioni, ma - lasciano trapelare - si presenteranno al colloquio di lunedì con la voglia di ascoltare e anche una certa disponibilità di massima. Insomma, i presupposti sono buoni. Ora serve lanciare il cuore oltre l’ostacolo.

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