Anno nero per le coop, prima volta in rosso

Rimini

RAVENNA. Il 2013 è stato l’anno peggiore da quando è iniziata la crisi. Legacoop Ravenna ha presentato i dati di preconsuntivo delle associate riferiti a quest’anno, che per la prima volta registrano numeri con un segno meno davanti, in vista della fusione tra poche settimane con le altre romagnole Cesena, Forlì e Rimini.

«Dal 1° gennaio diventeremo Legacoop Romagna – ha dichiarato il direttore Valeriano Solaroli – nella prospettiva di essere sempre più efficienti. In un momento così difficile, una dimensione territoriale più grande è in grado di rendere più forte e competitiva la nostra organizzazione».

Una premessa d’obbligo questa di Solaroli perché «mai come quest’anno è stato così difficile preparare un preconsuntivo attendibile. Ci sono situazioni di crisi importanti, legate a procedure in atto, per le quali non è possibile fare una stima precisa».

Il più colpito è il comparto delle costruzioni con tutto il suo indotto (cooperative edili, consorzi artigiani, cooperative della logistica e industriali), dove si concentra anche la maggior parte dei 160 posti di lavoro persi in un anno. «Va però segnalato la buona prestazione del settore agroindustriale, in particolare il comparto vitivinicolo – ha spiegato Elena Zannoni, vicepresidente di Legacoop Ravenna – ed il tentativo delle aziende cooperative di salvaguardar i posti di lavoro».

Nel dettaglio, il numero delle associate continua ad aumentare raggiungendo le 189 imprese (l’anno scorso erano 186). In crescita anche le posizioni associative, con un + 2.957 rispetto al 2012, in particolare, nel comparto consumo, che da solo esprime oltre 2.800 nuovi soci. Tiene invece il dato della produzione (+0,3 per cento pari a oltre 3 miliardi e 400 milioni di euro), ma solo, come ha spiegato Elena Zannoni, «grazie a situazioni isolate di forte crescita che compensano diffuse situazioni di calo della produzione».

Per quanto riguarda i servizi, c’è stato una perdita sensibile di fatturato nelle imprese dei trasporti e facchinaggio, e diminuzioni consistenti e diffuse nel commercio. Il dato peggiore riguarda però il saldo finanziario, -9 per cento (-6,6 milioni), suddiviso tra le costruzioni (-4,8) e trasporti, pulizie e servizi avanzati (-1,2). Il risultato d’esercizio complessivo segna una flessione di 3 milioni di euro; mentre il patrimonio netto cala di 6,1 milioni per effetto di una consistente erosione delle riserve indivisibili (- 7 milioni), rispetto alle quali non ci sono stati sensibili interventi di ricapitalizzazione.

«Per il 2014 non vediamo nessuno spiraglio di luce per le cooperative e l’occupazione – ha chiuso il direttore di Legacoop Ravenna, Solaroli -. Con una legge di stabilità che non prevede nessun investimento nelle infrastrutture, e gli ammortizzatori sociali ormai in dirittura d’arrivo, ci sono persone che dovranno stare a casa».

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