Ucciso con quattro colpi alla schiena

Rimini

RAVENNA. Quattro colpi esplosi alle spalle, due dei quali diretti contro zone vitali, la nuca e a metà schiena. Un’esecuzione in piena regola, commessa di giorno e con la spiaggia affollata. La priorità di chi nel primo pomeriggio di ieri ha voluto uccidere Mor Seye - senegalese di 46 anni freddato nella spiaggia libera di Casalborsetti tra gli stabilimenti Adriatico e Oasi -, non era certo quella di passare inosservato, anche se paradossalmente in pochi si sono accorti subito della tragedia per via dell’arma usata (una calibro 22) e del forte vento che avrebbe attutito i colpi. Chi ha sparato lo ha fatto dal parcheggio, uccidendo la vittima mentre stava mangiando un frutto su un pedalò dietro le cabine del bagno. Ignoto al momento il movente. Si indaga a 360º, anche se la pista privilegiata dagli inquirenti resta quella del delitto passionale.

La gelosia o comunque rivalità di cuore. Sembrano dunque queste al momento le ipotesi più accreditate per i carabinieri del Nucleo investigativo che si stanno occupando della vicenda; in secondo piano tutte le altre possibili ricostruzioni, dall’agguato a sfondo razzista al regolamento di conti, comunque prese in considerazione. «Un caso complicato» come ha rimarcato il procuratore capo Alessandro Mancini, sul luogo del delitto insieme al sostituto procuratore Lucrezia Ciriello e al comandante provinciale dell’Arma, Massimo Cagnazzo. Stando a quanto riferito da due testimoni, una ragazza che stava prendendo il sole e un uomo che stava giocando a racchettoni, l’aggressore sarebbe arrivato da piazza Primaro e avrebbe sorpreso alle spalle il senegalese, colpito da distanza molto ravvicinata dall’uomo rimasto dietro al muretto che delimita il parcheggio. Subito dopo l’omicida - descritto come una persona dalla carnagione chiara, sulla quarantina, con i capelli brizzolati e la barba e con maglia variopinta addosso - è stato visto allontanarsi a piedi. Qualcuno avrebbe notato partire anche un’utilitaria bianca, ma sulla segnalazione sono in corso accertamenti. La nota di ricerca è stata comunque estesa non solo al Ravennate ma anche al Ferrarese; disposti anche alcuni posti di blocco ma dell’uomo nessuna traccia. Anche l’arma utilizzata, cercata tra le auto e nei cassonetti della zona, non è stata ritrovata. L’agguato, senza dubbio premeditato, è avvenuto poco prima delle 15 mentre il 46enne si era fermato nella parte retrostante la spiaggia per mangiare e riposarsi prima di tornare a fare la spola tra gli ombrelloni con teli e pareo da vendere. L’ipotesi degli investigatori è che l’assassino sapesse le sue abitudini (il senegalese era infatti solito mangiare solo) e che abbia atteso il momento propizio pur prendendosi rischi enormi; nel campo da volley di fronte a dove è stato ucciso fino a cinque minuti prima giocavano dei bambini.

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