Truffa sui contributi Inps, il Comune: saremo parte civile contro Sefi Idem

Rimini

RAVENNA. Che il Comune fosse intenzionato a costituirsi parte civile nel procedimento a carico di Josefa Idem e suo marito Guglielmo Guerrini per la vicenda dei contributi, era stato annunciato. Esattamente dal marzo del 2014 quando - all’indomani della diffusione della notizia dell'avviso di fine indagine ai coniugi - la questione fu anticipata dal sindaco Fabrizio Matteucci. Ma se all’epoca l’orientamento era contenuto in una semplice (seppur ufficiale) nota, ora quell’intendimento è stato formalizzato dalla Giunta.

Un «atto dovuto» che esula da valutazioni nel merito, viene evidenziato dall’Amministrazione. Per Palazzo Merlato si tratterebbe di una scelta obbligata «in ragione dei fatti contestati che, qualora accertati definitivamente, avrebbero comportato un esborso non dovuto da parte del Comune».

Un passaggio che arriva a poche settimane dall’udienza preliminare. Tra un mese, infatti l’ex assessore - indagata per truffa aggravata ai danni dell’ente pubblico e assistita dagli avvocati Ermanno Cicognani ed Ercole Muccinelli - comparirà davanti al gup Rossella Materia per l’udienza preliminare.

L’inchiesta del sostituto procuratore Angela Scorza era partita dopo l’esposto presentato nell’estate del 2013 dal consigliere di opposizione Alvaro Ancisi. Erano i giorni caldi del cosiddetto “scandalo Ici Imu” per la casa palestra di Santerno che portò alle dimissioni della Idem, allora ministro dello sport e delle pari opportunità del Governo Letta, ma in quella segnalazione l’anima di Lista per Ravenna pose sotto i riflettori quanto accaduto tra il 25 maggio e il 10 giugno del 2006. In quei giorni la Idem - che aveva appena concluso un mandato da assessore allo sport nella seconda giunta Mercatali - venne assunta come segretaria (e unica dipendente, mai più rimpiazzata) dall’associazione sportiva dilettantistica Canoa Kayak Standiana, con uno stipendio di 2mila euro al mese. Presidente di tale associazione era il marito e allenatore della Idem, Gugliemo Guerrini e in tutto le tessere erano nove: tre erano però intestate alla stessa Idem e due a Guerrini.

Ad avviso della Procura si trattava di un’assunzione fittizia finalizzata a far ricadere sul Comune il versamento dei contributi previdenziali. Secondo l’accusa, la conferma del ruolo anche nella nuova Giunta Matteucci sarebbe stato noto alla campionessa già prima del 10 giugno, quando venne annunciata la composizione della squadra chiamata a far parte del nuovo governo cittadino. E agendo in quel modo, a farsi carico dei contributi previdenziali (in tutto 5.419 euro per il 2006 e 3.223 euro nel 2007; a maggio di quell’anno la Idem si dimise in vista delle Olimpiadi del 2008) non sarebbe dovuta essere più l’associazione sportiva dilettantistica, ma Palazzo Merlato.

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