Patente sospesa per tre anni

Rimini

RAVENNA. Tre anni di sospensione della patente per il 21enne maceratese che il giorno di Ferragosto si è addormentato al volante della sua automobile piombando su quella di una famiglia modenese ferma al casello autostradale.

E’ la sanzione adottata dalla Prefettura nei confronti dell’automobilista che ha distrutto una famiglia che stava rientrando verso casa dopo le ferie, uccidendo il padre e il figlio diciannovenne, mentre la madre è uscita miracolosamente viva dall’incidente anche se con diverse fratture, compreso il bacino, che la costringeranno a una lunga riabilitazione.

Sulla base del provvedimento il ragazzo potrà mettersi nuovamente al volante di una macchina solo nel 2018; si tratta comunque di una sanzione provvisoria a cui l’automobilista potrà presentare ricorso al giudice di pace e che potrà essere rivista in via definitiva in tribunale quando il giovane sarà chiamato in udienza per il processo per omicidio colposo.

In quell’incidente, dovuto esclusivamente alla stanchezza (gli accertamenti medici hanno infatti escluso che chi guidava fosse sotto l’influenza di alcol o di sostanze), persero la vita Andrea e Michele Giunta. Erano sulla loro utilitaria insieme a mamma Maria, fermi alla barriera autostradale della A14bis per prendere il biglietto. Finite le vacanze in un campeggio di Punta Marina, stavano tornando a casa. Dove purtroppo non sono mai arrivati a causa di un incidente dalla dinamica che sfugge a più di una legge statistica.

Alle loro spalle è infatti sopraggiunta l’Audi A3 del 21enne che viaggiava in compagnia di un amico. I due erano diretti a Milano ma erano reduci da una notte in bianco in un locale a Riccione. Ripartiti all’alba, avevano dormito un paio d’ore appena poi si erano fermati a Mirabilandia rimettendosi in viaggio senza riposare.

Sul rettilineo autostradale, stando a quanto ipotizzato gli agenti della Polizia stradale di Faenza intervenuti per i rilievi, il conducente avrebbe attivato il cruise control, il sistema elettronico che consente di impostare e mantenere la velocità costante.

Per questo, al momento del colpo di sonno, la vettura sarebbe arrivata come un proiettile contro quella della famiglia modenese, come mostrato dalle riprese delle telecamere autostradali acquisite dai poliziotti che si sono occupati delle indagini. Nessun segno di frenata, nessuna possibilità così di ridurre la velocità della macchina, trasformatasi in un missile impazzito.

Nell’approssimarsi al casello, l’auto ha infatti sbandato, è rimbalzata contro la barriera spartitraffico in cemento armato, decollando letteralmente e andando ad infilarsi proprio nel varco dove era ferma la Punto, su cui è planata a ruote all’aria.

Un impatto che non ha lasciato scampo al padre e al figlio mentre la madre, soccorsa dal 118, è stata trasferita d’urgenza all’ospedale di Cesena. Una famiglia distrutta. I due occupanti dell’Audi, invece, se la sono cavata con lesioni lievi.

Scosso per l’accaduto, il 21enne e i suoi genitori avrebbero manifestato l’intenzione di chiedere perdono ai parenti delle vittime. Perdono che sarebbe arrivato da Salvatore Giunta, fratello di Andrea. «Non porto rancore né odio nei confronti del ragazzo e della sua famiglia - ha dichiarato l’uomo alla Gazzetta di Modena -. Vorrei solo che il sacrificio di mio fratello e di mio nipote non sia stato vano. Vorrei che quanto accaduto sia un monito affinché stragi come questa non si verifichino più».

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