Nella Bassa la piena fa paura

Rimini

RAVENNA. «Certo, vedere passare un’onda di piena nei nostri fiumi non è cosa frequente alla luce del giorno (in precedenza era capitato quasi sempre di notte) e può fare una certa impressione. Ma la situazione è sotto controllo». Così ieri il comandante della Polizia municipale della Bassa Romagna, Roberto Faccani, descriveva il momento del passaggio dell’onda di piena del fiume a Sant’Agata sul Santerno, nel bel mezzo di una situazione più autunnale che invernale dopo che le abbondanti piogge cadute soprattutto in collina avevano ingrossato notevolmente i corsi d’acqua. Situazione che poi è rimasta sotto controllo anche per il resto della giornata nonostante il persistere delle precipitazioni e che gli agenti di Faccani avevano cominciato a seguire da vicino già nella serata di giovedì. Tre pattuglie si sono alternate per i controlli preliminari sugli argini dei fiumi Senio, Reno e Santerno (per i quali la Regione aveva decretato la fase di preallarme) e Lamone (soltanto in fase di attenzione) in raccordo stretto e continuo con la Prefettura, i tecnici dell’Autorità di Bacino del Reno, la Sala operativa della Regione e i sindaci dei Comuni attraversati dai corsi d’acqua.

Nonostante i livelli molto alti dei fiumi, le piogge insistenti e lo stato di preallarme, nessun danno o problema particolare è stato registrato fino alla serata di ieri, non si sono resi necessari interventi sugli argini né provvedimenti di limitazione della circolazione. Moltissime sono state invece le richieste di informazioni da parte dei cittadini, particolarmente allarmati visti anche i problemi che il maltempo sta creando in regioni limitrofe come la Toscana.

Ha invece risentito maggiormente delle abbondanti precipitazioni la collina. Fiumi ingrossati, frane, smottamenti e situazioni di disagio si registrano senza soluzione di continuità. Osservati speciali rimangono i fiumi e i torrenti. I dati sui livelli della portata dimostrano come le piogge di questi ultimi giorni abbiano apportato grandi quantità di acqua. La più alta rilevazione registrata dice quasi 5 metri sopra lo zero idrometrico registrata tra Faenza e Russi. A Castel Bolognese la fase critica è scattata nella notte. Alle 3.30 è infatti arrivata la chiamata della Prefettura per un’allerta piena del Senio. Immediati sono partiti i sopralluoghi guidati dall’assessore Parrini. Controlli lungo gli argini, che non hanno rilevato nulla di grave, si sono ripetuti anche nella mattinata di ieri. I controlli effettuati a Ponte del castello, negli argini a sud e a monte del centro abitato castellano e lungo i canali di rio Fantino e Canale dei Mulini sono stati effettuati dal sindaco Daniele Bambi accompagnato dagli uomini della Polizia municipale.

Risalendo il territorio l’attenzione dei tecnici e delle Amministrazioni si sposta sul dissesto idrogeologico che queste precipitazioni potrebbe procurare. Nel territorio di confine tra Romagna e Toscana «dalla notte di giovedì si sono verificate diverse frane - riferisce il sindaco di Palazzuolo sul Senio, Cristian Menghetti -. La situazione che ci sta impegnando di più è quella verificatasi a Mantigno». La località posta poco fuori dal centro abitato a giovedì è isolata. Durante la notte la carreggiata della strada che collega la frazione a Palazzuolo ha ceduto in un punto che non aveva mai dato segni di cedimento. La strada non è praticabile per cui al momento sono isolate 3 aziende agricole, 5 famiglie e molte seconde case. Nella mattinata di venerdì sono stati effettuati sopralluoghi con i geologi del Consorzio di bonifica e nel corso della giornata è stato aperto un micro cantiere per avviare i lavori di somma urgenza per la predisposizione di una variante della strada. «Sarà realizzata a monte della frana - sottolinea Menghetti - in modo da consentire il passaggio degli automezzi e permettere ai residenti di spostarsi». (r.e. e r.i.)

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