San Vitale blindato per il colossal russo

Rimini

RAVENNA. La basilica di San Vitale si trasforma per un giorno in un set cinematografico per ospitare le riprese de “Il Vichingo”, atteso colossal russo da 17 milioni di euro che proprio ieri a Ravenna ha visto girare la sua ultima scena. E così per 24 ore il monumento simbolo della città è stato chiuso ai turisti per motivi cinematograici regalando per un giorno scorci degni di Cinecittà, con attori in costume d’epoca e curiosi ai cancelli.

“Il vichingo”, come spiegano dalla produzione, si basa su una sceneggiatura liberamente ispirata alla storia del principe Vladimir che, a cavallo dell’anno mille, secondo la tradizione orale russa diede il via alla cristianizzazione del Paese dopo una conversione avvenuta al termine di una gioventù dissoluta. E a Ravenna ieri si girava proprio il momento clou della conversione. Una scena, stando al copione, di appena 4 minuti che ha però richiesto 12 ore di lavoro da parte di due attori, del regista e della troupe russa. In tutto 18 persone arrivate da Mosca, alle quali si sono aggiunti 22 uomini della Filmgood, società sammarinese che ha gestito l’intera operazione in terra italiana: dall’alloggio degli attori, al catering, dalle autorizzazioni alla logistica. «Le riprese del film sono cominciate in Crimea tre mesi fa e il set è blindatissimo - rivelano dalla produzione - ma la pellicola sarà nei cinema solo nel 2018. Si tratta di un lungometraggio di circa due ore, la post produzione si preannuncia lunghissima». Vietatissimo, per contratto, fotografare sul set il protagonista: tale Danila Kozlovsky, 30enne russo, molto noto in patria come attore e modello. Top secret (ma solo in Russia) anche i dettagli della sceneggiatura e i luoghi di riprese. Regista il 53enne Andrey Kravchuk, uno che dei grandi registi ha al momento solo i vezzi. Nella parte del prete che converte il vichingo c’è invece l’attore polacco Pawel Delag. Di lui Wikipedia ricorda una parte in Schindler’s List e un settimo posto al “Ballando sotto le stelle” polacco. Ma almeno lui non se la tira, e sorride a tutti mentre un ventilatore gli rinfresca la barba da hipster medievale in attesa di riprendere le riprese sotto un caldo africano. Il tutto a circa tre metri di altezza, su un soppalco, e con la camera fissa che riprende i due attori cercando lo sfondo mosaicato. Dietro di loro la scena del sacrificio di Isacco. A scegliere la location è stato il regista in persona dopo un sopralluogo eseguito lo scorso 14 luglio. «Serviva un ambiente - spiegano dalla produzione - che potesse essere simile a una chiesa ortodossa dell’anno mille e in tutta la Russia non abbiamo trovato nulla di simile».

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