Firme false, dieci politici rinviati a giudizio

Rimini

FAENZA. Il giudice Rossella Materia ha disposto, al termine dell’udienza preliminare di ieri, il rinvio a giudizio di dieci politici di centrodestra indagati per le firme false per la presentazione della lista della Lega alle Regionali del 2010. Fissata all’inizio di marzo la data del processo.

Secondo la procura, a fronte di una raccolta di firme del tutto regolare, quella eseguita per le Comunali a Faenza che si tennero sempre nella primavera del 2010, qualcuno si impossesò di quei dati (nomi, indirizzi e numeri di documenti di identità) e aggiunse le firme di suo pugno per raggiungere le 1.000 necessarie alla presentazione delle liste. Il quorum venne addirittura superato (1.170 quelle depositate) ma solo grazie a 210 adesioni raccolte in maniera non regolare. Le firme, per legge, devono infatti essere presentate a un “autenticatore” (in genere consiglieri provinciali o comunali) che solo in presenza del firmatario e di un suo documento di identità ne attesta la validità. Cosa che per l’accusa non avvenne. Per la procura, Mauro Monti (all’epoca segretario della Lega Nord di Faenza) insieme a Stefano Fantinelli (segretario provinciale del Carroccio fino al gennaio scorso) trascrissero quei dati anagrafici, coinvolgendo nelle operazioni due dipendenti (la cui posizione è stata archiviata) che ricopiarono sui moduli predisposti per le Regionali i dati anagrafici dei sottoscrittori delle liste per le Comunali. A quel punto serviva l’autenticazione, operazione che avrebbe visto la responsabilità di diversi esponenti politici, anche se la parte più consistente (189 firme) viene ricondotta al rappresentante di Forza Italia-Pdl, Vincenzo Galassini. Altre 7 vennero attribuite all’allora consigliere comunale della Lega di Faenza, Stefano Gaudenzi, 4 a Rudi Capucci (anche lui consigliere comunale), una a testa per il consigliere cervese Luigi Nori, Gianluigi Forte (capogruppo a Brisighella) e Oriano Casadio del Pdl, 2 per Anna Rosa Tarroni (consigliere di Fusignano) e infine 5 per Angelo Cellini, consigliere comunale della Lega di Lugo; per una delle firme riferibili a quest’ultimo è stato disposto il non luogo a procedere in quanto si è trattato di una firma doppia. I dieci politici sono difesi dagli avvocati Gabriele Sangiorgi, Giovanni Scudellari, Giuseppe Della Casa, Manuela Mengucci, Gerardo Grippo, Massimiliano Pompignoli, Jacopo Morrone e Liborio Cataliotti.

In precedenza per altre quattro posizioni (tra cui quella del del deputato del Carroccio, Gianluca Pini) era invece arrivata l’archiviazione.

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