L'autopsia conferma: Pia uccisa da quella stretta violenta al collo

Rimini

RAVENNA. Pia Rossini è morta a causa di quella violenta stretta al collo, inferta con la cintura di spugna di un accappatoio, cintura che l’assassino aveva preso dal bagno di casa.

Questo il responso arrivato al termine dell’autopsia eseguita ieri mattina dal medico legale Silvano Zancaner sul corpo dell’ex sarta di 81 anni trovata morta dal figlio martedì scorso nella sua abitazione di via Corriera a Cotignola.

Un responso che di fatto conferma quanto già ipotizzato dagli inquirenti: nessun suicidio, si tratta di un omicidio in piena regola, forse al termine di un’aggressione improvvisa contro una persona che già conosceva alla quale aveva aperto la porta di casa poco prima di uscire per andare a una visita medica.

A una settimana esatta dalla tragedia, l’inchiesta diretta dal procuratore capo Alessandro Mancini e dal sostituto procuratore Stefano Stargiotti aggiunge un nuovo tassello a un mosaico investigativo indubbiamente complesso, ma sempre più nitido grazie al lavoro dei carabinieri del Nucleo Investigativo e di quelli di Lugo e Cotignola che in questi giorni hanno interrogato decine e decine di persone per ricostruire nel dettaglio i movimenti della vittima nelle sue ultime 24 ore e quelli delle persone che potrebbero averla incontrata.

E tra questi c’è sicuramente l’assassino di Pia Rossini che - per gli inquirenti - aveva aperto la porta di casa a una persona che conosceva e forse anche per questo nessuno dei testimoni presenti nelle poche case confinanti ha sentito grida prima dell’aggressione mortale.

Ci vorrà invece ancora qualche giorno per stabilire con esattezza l’ora del decesso della donna, al momento fissata (dal primo medico legale chiamato sul luogo del delitto) tra le 10.30 e le 12 di martedì. Poco dopo era stato il figlio di Pia Rossini a dare l’allarme, verso le 12.30.

L’uomo, un ex meccanico di 57 anni attualmente senza lavoro, aveva allertato il 118 dopo aver visto la madre stesa per terra con una cintura di spugna stretta al collo. Particolare che, all’inizio, aveva fatto pensare persino a un suicidio. Ma sul posto i carabinieri non avevano trovato biglietti di addio e inoltre da uno dei cassetti del salotto erano scomparsi circa trecento euro in contanti. Particolare che aveva definitivamente fatto scattare l’indagine per omicidio. Ma per arrivare all’assassino i carabinieri devono prima individuare un movente che regga. E per questo si continua a scavare nella vita della donna. Un’ex sarta in pensione che si era sposata due volte dopo essere rimasta vedova da giovane. Dal 2001 Pia Rossini abitava con il figlio Secondo Merendi, anche lui divorziato e rimasto senza lavoro da pochi anni. Un rapporto che i parenti e i vicini definiscono molto stretto, quasi simbiotico. Al momento non ci sono indagati.

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