La procura chiede il processo per Sefi Idem

Rimini

RAVENNA. La procura di Ravenna ha chiesto il rinvio a giudizio per Josefa Idem e per il marito Guglielmo Guerrini, imputati per truffa aggravata ai danni di un ente pubblico, nel caso specifico il Comune di Ravenna. Un reato per il quale sarà necessario il passaggio dall’udienza preliminare. Il pm Angela Scorza titolare dell’inchiesta sull’ex ministro è ora solo in attesa della fissazione di una data per l’udienza preliminare.

L’inchiesta della procura - come noto - era partita dopo l’esposto presentato nell’estate del 2013 dal consigliere di opposizione Alvaro Ancisi. Erano i giorni caldissimi del cosiddetto “scandalo Ici Imu” che portò alle dimissioni dal governo Letta dell’allora ministro dello Sport e per le Pari opportunità. Ma in questo caso il consigliere di Lista per Ravenna aveva accesso un faro su quanto accaduto tra il 25 maggio e il 10 giugno del 2006.

In quei giorni la Idem - che aveva appena finito un mandato da assessore allo Sport nella seconda giunta Mercatali - venne assunta come segretaria (e unica dipendente, mai più rimpiazzata) dall’Associazione sportiva dilettantistica Canoa Kayak Standiana, con uno stipendio di 2mila euro al mese. Presidente di tale associazione era il marito e allenatore della Idem, Gugliemo Guerrini e in tutto le tessere erano nove: tre erano però intestate alla stessa Idem e due a Guerrini. Secondo la procura quella assunzione venne di fatto “architettata” ben sapendo che la Idem sarebbe diventata assessore anche nella nuova giunta di Matteucci. E infatti, come anticipato anche dalla stampa locale, ciò avvenne il 10 giugno. Da quel momento i contributi previdenziali (all’Enpals, oggi Inps) dovevano essere versati non più dall’Asd ma dal Comune. In tutto si tratta di 5.419 euro nel 2006 e di 3.223 euro nel 2007. Perché nel maggio di quell’anno l’assessore si dimise per dedicarsi completamente alle olimpiadi di Pechino del 2008. Secondo la procura i vantaggi per la Idem si sarebbero però concretizzati non nel 2007, ma nel momento in cui sarebbe andata a beneficiare della pensione. Ipotesi che allontanerebbe così il rischio prescrizione.

Il Comune di Ravenna aveva già preannunciato l’intenzione di costituirsi parte civile.

 

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