Maestra si ammala di tubercolosi

Rimini

RAVENNA. Insegnante di quinta elementare si ammala di tubercolosi: test a tutta la classe e a due colleghe della maestra. Centralini bollenti all’Ausl: decine le chiamate dei genitori preoccupati, ma i medici sono certi sia un caso dalla bassa contagiosità. E comunque, l’insegnante sta meglio e non si è reso necessario il ricovero. Assemblea domani a scuola coi medici del dipartimento di sanità per informare al meglio sul caso e per far partire i controlli sui 26 bimbi di 10 anni che frequentano la classe dove fino a pochi giorni fa era in servizio la donna. Il responso dell’esame arriverà già lunedì prossimo e verrà ripetuto tra otto settimane.

La maestra mostrava da qualche tempo i sintomi: è stata la caparbietà del suo medico di cura a permettere di trovare, dopo svariate indagini, le origini del malessere certificando appunto la Tbc. Il caso è quindi finito l’altro ieri sul tavolo della Sanità pubblica che ha preso in carico la paziente: la donna è stata visitata e, viste le condizioni, non si è reso necessario il ricovero ma è già partita la terapia che consisterà nell’assunzione di tre farmaci chemioterapici. Ci vorranno settimane perché la maestra torni in servizio e diversi altri accertamenti; nel frattempo è però necessario indagare tra i contatti più “stretti” avuti a scuola alla ricerca di eventuali contagi. Per questo, i 26 bimbi e le due colleghe verranno sottoposte da venerdì al test di Mantoux che consiste in una punturina sotto pelle, sull’avambraccio. «Se noteremo una reazione, vorrà dire che c’è un’infettività ma ciò non significa essere ammalati - spiega Loris Bevilacqua, responsabile profilassi delle malattie infettive dell’Ausl -; l’eventuale caso positivo verrà inviato in pneumologia per un controllo approfondito. In caso negativo, il test verrà ripetuto dopo otto settimane». Il tutto ai soli contatti “stretti”. Per tutti gli altri, basterà un’informativa: per loro, il test di Mantoux si renderà necessario solo se tra i contatti più stretti emergerà un certo numero di contagi.

«Ma crediamo di trovarci di fronte a un caso poco trasmissibile - tranquillizza subito il dottor Bevilacqua -. Mi hanno chiamato almeno 20 mamme preoccupate. Vorrei ribadire che infettività non significa malattia e perché ci sia contagio i contatti dovrebbero essere stati molto molto ravvicinati». Si calcola che serva almeno un metro di vicinanza perché, per via aerea, la malattia venga trasmessa. Ma resta comunque una patologia seria e contagiosa. Proprio per questo, per spiegare nel dettaglio come comportarsi e per dare il via ai test, scuola e Ausl hanno organizzato per domani alle 18 un incontro coi genitori. Raccolti i consensi, il test di Mantoux verrà eseguito già il venerdì. I risultati arriveranno e verranno discussi lunedì. (p.c.)

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