Una frana minaccia Castel Bolognese

Ravenna

FAENZA. Anche ieri il maltempo ha continuato a imperversare, tenendo in costante apprensione la popolazione, soprattutto per i rischi legati ai dissesti idrogeologici: frane, esondazioni, alluvioni. L’ondata di piogge, da cui l’ennesimo allerta della Protezione civile terminato ieri sera, ha rivelato la fragilità del territorio in diversi punti, sia a valle che in collina. In particolare viene costantemente monitorata la frana apertasi già in febbraio su una collinetta prospiciente la riva destra del fiume Senio in località Tebano (comune di Faenza). Una frana che assilla gli abitanti di Biancanigo in primis e di tutta Castel Bolognese in seconda battuta, aree dove si riverserebbero le acque del Senio nella peggiore delle ipotesi che la frana precipitasse nel fiume, andando ad ostruirne il corso, provocando quindi un’esondazione, i cui esiti potrebbero essere catastrofici.

Lo smottamento ha un fronte di circa trecento metri e taglia quasi a metà una riva. Il fenomeno è bene evidente se si percorre il circuito ciclopedonale sull’argine sinistro, itinerario molto frequentato dai cicloturisti e dagli amanti del footing. La frana ha creato per tutta la sua lunghezza un dislivello alto in alcuni punti fino a due metri. «Sarebbe enorme la quantità di terra e detriti che si riverserebbero nel fiume qualora la frana avanzasse o precipitasse improvvisamente - afferma Luigi Cipriani, capo ufficio tecnico del Comune di Faenza -. La situazione è a conoscenza sia dell’Autorità di bacino, sia della Protezione civile: viene tenuta sotto stretta osservazione e, stando a quanto ci hanno riferito, al momento sembra essersi fermata». Ma gli abitanti della zona non sono tranquilli: se dovesse succedere come al campo sportivo di Casola Valsenio, stavolta a rischio alluvione si troverebbe l’intera Castel Bolognese, considerato che il declivio porterebbe l’acqua proprio in centro al paese. Ma se questa è una delle situazioni critiche più rilevanti, in ansia ad ogni intensa precipitazione sono i residenti nei pressi di canali a valle delle via Emilia come il Cantrigo, uno dei più grossi del Faentino: anche ieri gonfio al limite della portata.

Segni di dissesto presentano inoltre gli argini, sempre del Senio, tra San Pier Laguna e il ponte di Felisio: ampi cedimenti sulle pareti esterne sono visibili percorrendo la via Lugo. In collina sono invece diverse le strade minacciate da avvallamenti e smottamenti: gli ultimi si sono verificati in via Tebano (Faenza) e via rio Chiè (Brisighella). Per quanto riguarda le esondazioni, le prime zone ad andare in sofferenza sono sempre quelle di Celle e quelle in fregio al torrente Samoggia.

«Comunque - ha rimarcato Cipriani- con questa ultima ondata abbiamo potuto verificare che alcuni interventi eseguiti in questi mesi si sono rivelati risolutivi, come quello ad Errano, dove stavolta non vi sono stati problemi».

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