Corsa a sindaco, nel Pd si profila un testa a testa tra Errani e Brandolini

Rimini

RAVENNA. Vasco Errani contro Filippo Brandolini. Si profila un testa a testa di alto profilo per la corsa a nuovo sindaco di Ravenna.

Da una parte l’ex presidente della Regione Emilia Romagna che attende dalla Cassazione il via libera definitivo a una eventuale candidatura, dall’altra l’ex enfant prodige del Partitone locale, Filippo Brandolini, 51 anni, attualmente consigliere d’amministrazione di Hera e presidente di Herambiente, un manager ormai collaudato, ma con una forte esperienza di amministratore essendo stato assessore comunale all’ambiente dal 1992 al 1999, a cavallo tra le giunte D’Attorre e il primo Mercatali. Il nome di Brandolini circola ormai con insistenza tra gli esponenti del Pd ravennate, dove al di là delle dichiarazioni di facciata (su temi, nomi e metodi) in queste settimane è già cominciata la vera “campagna elettorale”, ovvero quella interna alle stanze che contano. E attorno al presidente di Herambiente sembra essersi raccolto già il consenso di diversi esponenti del Pd ravennate. La partita potrebbe essere per certi versi simile a quella delle primarie che portarono, a fine 2013, all’elezione di Michele De Pascale a segretario provinciale. Ma se allora furono soprattutto il Lughese e il Cervese a sostenere De Pascale, ora la sfida sarà invece interna al Comune e non bisogna dimenticare che nelle sezioni di Ravenna città Danilo Manfredi andò piuttosto bene. E quei voti (come all’epoca sottolineato dagli osservatori più acuti) oggi potrebbero avere un peso particolare sul tavolo delle trattative in corso. A questo si aggiungerà anche un elemento generazionale. Con i giovani ravennati (soprattutto quelli di formazione “rossa”) che scalpitano per contare di più. Ma se è vero che l’opzione Brandolini comincia a mietere consensi è altrettanto vero che Vasco Errani continua a pensare seriamente a una candidatura che - dicono i bene informati - sarebbe ben vista da Matteo Renzi in persona. Il premier non ha mai nascosto la sua stima personale per l’ex presidente regionale dimessosi dopo la condanna in Appello per il caso Terremerse (in primo grado era stato invece assolto).

Molti ricorderanno il lungo applauso riservato a Errani alla Festa dell’Unità di Bologna dopo le belle parole spese dal presidente del Consiglio nei suoi confronti a pochi giorni dalla condanna. Ma l’interesse di Renzi per Vasco sarebbe dovuto non ai suoi effetti locali ma esclusivamente a quelli “romani”. Con la nuova riforma del Senato - voluta proprio da Renzi - la seconda camera (che scenderebbe a un massimo di 100 senatori) sarebbe infatti composta da una settantina di consiglieri regionali, cinque senatori scelti direttamente dal presidente della Repubblica e una ventina di sindaci. E per Errani - considerata la sua esperienza politica - potrebbe profilarsi a quel punto addirittura il ruolo di presidente del Senato. Insomma qualcosa di molto più importante che la successione a sindaco di Matteucci. (c.d.)

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