Stefano, piccolo grande campione di lealtà

Rimini

RAVENNA. Foligno, sabato pomeriggio, campionato italiano di scherma Under 14, specialità spada. Ultime stoccate per l’accesso ai quarti di finale del torneo forse più atteso dell’anno. In pedana per il Circolo Ravennate della Spada c’è Stefano Cedrini, 13 anni. Stefano attacca, il dispositivo elettronico suona e gli segna l’assalto vincente. I suoi compagni esultano, la vittoria è vicina. L’avversario, un coetaneo pistoiese, si rammarica. Gli arbitri convalidano il punto, mentre i dirigenti avversari non notano nulla di strano e non protestano. Sembra una stoccata perfetta, ma non lo è. Stefano si solleva la maschera e parla con l’arbitro: «Ho colpito per terra, non il mio avversario. Non vale. Toglietemi il punto». E’ un gesto di grande fair play. Gli arbitri mandano indietro il numero delle stoccate. Si riparte, ma poco dopo gli spadisti ravennati verranno eliminati. 27 a 26. Una sola stoccata. Quella “regalata” da Stefano.

Ma fa lo stesso. Meglio perdere che vincere così. Questa la lezione del giovane Stefano. E quando finisce la gara gli avversari si complimentano con lui, i compagni lo consolano. Poi in serata un dirigente della Chiti Scherma Pistoia lascia un messaggio su Facebook con la foto di Stefano in cui racconta il fatto: «Oggi, per me, ha vinto lui - scrive - Onore. E grazie». Il post fa il giro di tutto l’ambiente e poche ore dopo di Stefano se ne accorge anche la Federazione, quella dei grandi. Anche lì piovono complimenti.

La sua “non stoccata”, fa rumore più di quelle date. E’ un gesto che colpisce, che sorprende e che in un certo senso rincuora.

«Chi conosce Stefano non si sorprende del gesto - spiega il presidente del Circolo Ravennate della Spada, Adriano Porisini - è un ragazzo leale ed educato, ha fatto solo quello che riteneva giusto. Per quanto mi riguarda non vorrei fare della retorica, ma per me questi sono i trofei più belli, quelli che non cambierei mai. Al nostro interno cerchiamo di insegnare la scherma, ma anche i valori e queste cose ci fanno capire che siamo sulla strada giusta. Ogni anno la federazione assegna un premio per un gesto di fair play, chissà magari quest’anno ci prendono in considerazione. Oltre a Stefano ci tengo a fare i complimenti anche al suo allenatore: Pavlo Putyatin».

E proprio Putyatin commenta, a freddo, il gesto: «Devo dire la verità? Mi secca aver perso per un solo punto, ma Stefano si è comportato bene. Il suo è stato un comportamento onorevole».

 

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