Prof al cellulare, gli alunni la "sgridano"

Rimini

RAVENNA. Lei nega, ma le testimonianze dei suoi studenti sono concordi: avrebbe passato quasi tutta la lezione disinteressandosi dei ragazzi e tentando di mettere a posto il suo telefonino. Sempre fuori dalla palestra dove era in corso la lezione di educazione fisica che, in teoria, avrebbe dovuto tenere lei (supplente in servizio in una scuola media di Ravenna). E quando alcuni ragazzi glielo hanno fatto notare, la sua reazione è stata persino peggiore: è entrata in aula con fare perentorio e li ha affrontati a muso duro. Non prima di averli insultati: «Dovete andare a morire!». Un episodio sconcertante sul quale ora i genitori della classe in questione sono decisi ad andare fino in fondo e nei giorni scorsi hanno anche chiesto che venisse informata la preside. Trovando, a quanto pare, massima disponibilità nel chiarire la vicenda al più presto.

Stando al racconto dei ragazzi la professoressa (una supplente) sin dai primi minuti della lezione sembrava più interessata ai problemi della propria sim card che a loro, ai quali aveva chiesto di giocare a dodgeball (disciplina simile a quella che una volta veniva chiamata “palla prigioniera”). Ma terminate ben due partite i ragazzi, in attesa di ulteriori direttive, sono poi andati a cambiarsi negli spogliatoi. Particolarmente deluse le ragazze che avrebbero voluto far assistere la docente a un loro balletto. Anche in questo caso, però, a fronte del disinteresse percepito hanno deciso di desistere. Ma qualche commento è giunto lo stesso alla supplente che, infastidita, è entrata negli spogliatoi rivolgendosi in malo modo alle studentesse. In particolare con la frase: “Dovete andare a morire». Le ragazze e i ragazzi hanno subito riferito l’episodio ai genitori, alcuni dei quali si sono rivolti alla preside, tramite la coordinatrice scolastica. Ma la notizia è poi uscita dalla scuola. L’insegnante ha negato la ricostruzione dei fatti alla preside, ma nonostante tutto i genitori hanno chiesto la certezza che episodi del genere non avvengano più. Nei giorni scorsi un fatto analogo era avvenuto nella scuola elementare dell’Istituto San Biagio. In quel caso, però, la maestra (anche lei supplente) avrebbe proferito frasi a sfondo razzista strattonando anche alcuni bambini. Della vicenda è stato informato anche il provveditorato.

 

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