Imprese schiacciate dalla crisi

Rimini

RAVENNA. Nel 2013 in provincia di Ravenna sono fallite 33 aziende, pari al 33 per cento delle 102 aziende complessivamente fallite tra il 2009 ed il 2013, e che sommate assieme fanno ben 1.156 lavoratori che hanno dovuto fare ricorso agli ammortizzatori sociali.

I settori più colpiti sono il metalmeccanico con 33 imprese, commercio e servizi con 22, la chimica con 20 e le costruzioni con 18 imprese chiuse per fallimento.

La crisi del tessuto produttivo locale è il dato più allarmante tra quelli elaborati dall’Ufficio studi e ricerca della Cgil Ravenna, che si prepara al congresso provinciale di inizio marzo con una fotografia impietosa sulla situazione economica e occupazionale in provincia.

«Il 2013 è stato l’anno peggiore da quando è iniziata la crisi - ha commentato Costantino Ricci, segretario provinciale della Cgil -; dal 2009 ad oggi, hanno fatto ricorso alla cassa integrazione 1.717 imprese. Il territorio ha perso 3.887 posti di lavoro per esodi “naturali” e 1.156 per fallimenti. Nonostante la minore forza lavoro presente sul mercato, l’anno si è chiuso con il numero più elevato di ore di cassa integrazione utilizzate, 6.673.196, e con una media giornaliera di circa 6.939 lavoratori coinvolti. Manca ancora il dato completo sulla cassa in deroga per gli ultimi due mesi dell’anno, ma è praticamente certo che il conteggio definitivo porterà a sfondare i 7 milioni di ore di cassa integrazione nel 2014».

Il 2013 si è caratterizzato anche per un sensibile ridimensionamento dei cassaintegrati, che sono passati da una media giornaliera di 7.901 unità nel primo semestre, alle 5.977 nella seconda parte dell’anno. Per il sindacato però non si può pensare ad un’inversione di tendenza, perché la flessione dipende da una intensificazione dei fallimenti delle imprese, da una ripresa di alcune realtà della grande industria manufatturiera e dei servizi, e da un progressivo esaurimento della possibilità di ricorrere agli ammortizzatori sociali.

«Il tessuto imprenditoriale sta facendo i conti con cali dei fatturato anche del 50 per cento, ed il 15-20 per cento per le aziende che ricorrono agli ammortizzatori sociali - ha commentato Massimo Martoni, responsabile dell’Ufficio ricerche della Cgil -. Noi ci siamo limitati a queste aziende, ma i dati della Camera di Commercio saranno sicuramente ancora più drammatici perché prenderanno in esame anche quelle aziende che per ragioni diverse non hanno fatto ricorso alla cassa integrazione».

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