Renzi perde e si dimette

Rimini

L’Italia boccia in maniera netta la riforma costituzionale di Matteo Renzi: il no vince col 59,9 per cento contro il 40,1 per cento del sì. Il presidente del consiglio si dimette: «Volevo ridurre le poltrone della politica, quelle del Senato, quelle del Cnel ma la poltrona che salta è la mia», ha detto poco dopo la mezzanotte. «Consegnerò le mie dimissioni al presidente della Repubblica». A rendere più cocente la sconfitta l’alta affluenza ai seggi: 68,48 per cento. Il Veneto la regione con la più alta partecipazione (76,67%). A seguire l’Emilia-Romagna col 75,93. Più bassa l’affluenza nelle regioni del sud.

Alla fine il Sì è riuscito a vincere solo in Trentino Alto Adige (53,9), in Toscana (52,5) e in Emilia-Romagna dove però ha ottenuto solo il 50,4%. Molto netta la sconfitta di Renzi in Sicilia e in Sardegna dove i No sono arrivati al 71,6 e al 72,2 per cento. Ecco il risultato del no nelle altre regioni: Piemonte 56,5, Val d’Aosta 56,7, Lombardia 55,4, Veneto 61,9, Friuli Venezia Giulia 61,0, Liguria 60,1,Marche 55,1, Umbria 51,2, Campania 68,5, Lazio 63,3, Abruzzo 64,4, Molise 60,8, Puglia 67,2, Basilicata 65,9, Campania 68,3, Calabria 67,0.
Adesso tutti gli occhi sono sul presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Matteo Renzi questa mattina si è recato da lui per rassegnare le dimissioni. Il capo dello Stato dovrà decidere quale strada percorrere: incarico tecnico per arrivare alla fine della legislatura prevista nel 2018 o elezioni anticipate come ieri a botta calda hanno chiesto i leader del Movimento Cinque Stelle e della Lega Nord?

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