Le tre carte

Rimini

Sì, dopo averlo temuto ora anche noi ne siamo convinti: ci troviamo di fronte per le tasse sulla casa al classico gioco delle tre carte! Il governo Letta non riesce a tagliare gli sprechi e scarica sui proprietari delle abitazioni le proprie contraddizioni. Peggio ancora, dopo aver sfruttato, come precedenti esecutivi, la Proprietà edilizia come un “bancomat” ha gettato sulla Proprietà croci che non merita: ha contrabbandato che per eliminare l’Imu prima casa si sia dovuto prelevare risorse da altri impegni in importanti settori ha equiparato i Proprietari persone fisiche, con l’obbligo per gli Inquilini di pagare con metodi tracciabili gli affitti, a potenziali evasori.

Questo governo si sta dimostrando non migliore del governo Monti: a dicembre 2011, con i pesanti coefficienti moltiplicatori delle rendite catastali introdotti contestualmente a elevate aliquote IMU, si era già in grado di prevedere l’enorme incremento di tassazione che sarebbe ricaduta sugli immobili. Oggi con la IUC-TARI-TASI, con cui si è voluto camuffare l’Imu, non è ancora chiaro di quale entità sarà il salasso. La legge di stabilità (meglio sarebbe definirla di instabilità) non porta nulla di buono, non porta lavoro, non porta fiducia, non taglia gli sprechi e le spese folli, in una parola non rilancia l’economia, ma anzi. Se a questo si assommano servizi pubblici carenti, giustizia che non funziona, burocrazia asfissiante il quadro è allarmante: in ogni caso è molto peggiore di quello che i nostri genitori si trovarono di fronte nel dopoguerra in quanto non lascia intravvedere una luce in fondo al tunnel. I conti vengono fatti quadrare ancora una volta solo grazie ad una enorme e non più sopportabile tassazione sul mattone: viene utilizzato come risorsa quell’80 per cento di Italiani che dagli anni cinquanta in poi hanno investito i risparmi nella casa per castigarli con nuovi balzelli ancora più pesanti e di difficile comprensione perché frutto di raffazzonamenti e di trovate gattopardesche che francamente non sono più accettabili dal popolo italiano e soprattutto da coloro che con grandi sacrifici hanno costruito un minimo di benessere e di sicurezza anche con il contributo di intere famiglie che non hanno dilapidato le loro ricchezze ma hanno saputo investirle in iniziative di carattere immobiliare con una chiara azione di crescita sul territorio.

Lo sanno ormai tutti che nell’Amministrazione, da quella statale a quella regionale in particolare modo si annidano sprechi giganteschi ed intollerabili, sprechi che poi vengono imitati ad ogni possibile livello territoriale con le conseguenze di lasciare sguarnite quelle politiche per l’abitazione che sono necessarie anche per equilibrare le locazioni e gli immobili a carattere popolare. Di tutto questo bisogna che le istituzioni e il sistema politico ne prende finalmente atto con le sue conseguenze. Fino a quando potrà durare? I Proprietari di casa pensano che la misura sia ormai colma.

Carlo Caselli (presidente sezione Ape-Confedilizia)

(Forlì-Cesena)

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