In Italia è in corsoun "economicidio"

Rimini

Durante un recente soggiorno in Germania ricorreva questa frase della signora Merkel: “non ci si arricchisce con lo stato e la politica”. I parlamentari nel Bundestag corrispondono a circa metà del nostro “transatlantico” e con guadagni decisamente meno scostumati. Le poche “auto-blù” sono riservate ai principali ministri e tutte rigorosamente di marca tedesca in rispetto del lavoro nazionale. Se la cancelliera prova a spostarsi a bordo di un’Alfa Romeo… la fanno secca. Da quelle parti è inconcepibile una borghesia di stato sul groppone dei contribuenti, proprio non esistono i superstipendi e i vitalizi dorati del “belpaese” (per altro abbruttito).

Nella nazione più ricca e benestante della UE “non ci si arricchisce con lo stato e la politica”: è vero, ho potuto constatarlo e ho provato invidia. Ogni tanto frequento il nord Europa per motivi lavorativi… i nostri politici e vari dirigenti pubblici dovrebbero arrossire di vergogna.

Dove pensiamo di andare con 1.100.000 “professionisti” della politica in giro per palazzi capitolini e regionali? Non hanno il coraggio di tagliare la spesa pubblica parassitaria di una virgola, di toccare quelle caste corporative accumulate in decenni di “voto di scambio”… e così ammazzano il paese di tasse. Questa nazione sta morendo.

Un “economicidio”: questo subiscono i cittadini e le imprese italiane. Possiamo ancora salvarci dal baratro con uno sciopero fiscale organizzato: solamente sotto costrizione toccheranno certi parassitismi. Vogliamo chiamarla legittima difesa? Oppure istinto di sopravvivenza? Le proteste di piazza sono inutili.

 

 

Fabio Baldrati

Alfonsine

 

 

 

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