Dal Comune all'Europa

Rimini

Il sindaco prof. Roberto Balzani, sulla base dell’esperienza fatta, esaminando i pro e i contro, sta soppesando se è opportuno “ricandidarsi per un secondo mandato”. E sembra addirittura orientato a non tentare un secondo mandato amministrativo come candidato a sindaco.

Io, che conosco bene la situazione politica di Forlì, gli consiglio di cambiare strada. Il professor Balzani ricorda bene che nell’incontro al Festival dell’Unità, la sera della presentazione del libro di Giorgio Zanniboni, invitato, intervenni e rivolgendomi a lui e ai politici presenti dissi che nel forlivese c’erano problemi irrisolti da lunga data che non potevano essere risolti in sede locale ma occorrevano intese col Governo della Regione. Intese e sostegni sui quali dimostravo che non poteva contare e non ci sarebbero stati.

Così è stato, e Balzani, che ha toccato con mano, paventa anche possibili atti peggiori verso la sua persona e il suo impegno politico. Forse non ci saranno, almeno lo spero. Nella realtà forlivese e della Romagna ci sono problemi che non sono mai entrati nelle prospettive della Regione; penso all’aeroporto di Forlì, alle fiere di Forlì e Cesena, solo per citare il passato; ma per il futuro ci sono quelli che Balzani cita: sanità e rifiuti. E altri che bisogna andare in Regione a conquistarli con l’aiuto dei consiglieri eletti localmente disposti a fare battaglie e a unire le loro forze come facevano Cavina e Treossi (Pci), Bini e Camprini (Pri), Guerra (Dc), Ceccaroni e Alessi (Pci), Bianchi (Dc), La Forgia (Psiup-Pci), Bartolini (Psi), Melandri(Dc), De Carolis (Pri); Gualtieri (PRI), Gentili (Dc), Ceredi (Pci) su vari problemi difficili e controversi, ottenendo per la Romagna risultati veri.

Che cosa sia possibile ottenere in futuro da una Regione che in 15 anni per miopia politica non ha saputo dare, con un suo atto legislativo, alla Romagna neppure il riconoscimento, non dell’Autonomia richiesta dagli onorevoli Servadei e Cappelli del Mar, ma il riconoscimento dei propri confini; confini che ho ripetutamente richiesto e che ci servono per il turismo, la nostra agricoltura, i nostri prodotti, le nostre eccellenze, è facile prevederlo: praticamente quasi niente.

Resta una situazione locale che chi amministra deve traguardare tenendo sempre presente il nefasto esempio di Sapro e chiedersi come sia stato possibile il concatenarsi e il riprodursi di tante irresponsabilità, da parte delle diverse espressioni della nostra società politica, finanziaria, amministrativa, coinvolte ma assenti sostanzialmente. Sapro è il fondo del malessere toccato dalla nostra realtà locale dal quale bisogna saper uscire. Chi vuole continuare a fare politica in sede locale ed assumersi delle responsabilità bisogna sia cosciente che la realtà è questa e con essa deve fare i conti.

Al professor Balzani, con gli amici suoi e miei, ho sempre detto che rinnovare è bene e doveroso, anche nelle responsabilità e composizioni di Giunta, ma che era un errore essere il parafulmine di tutti i contrasti, difficilmente componibili, da affrontare sempre in prima persona. Un errore che poteva e doveva essere corretto, a mio parere, strada facendo.

In politica le battaglie si vincono se si hanno degli alleati e bisogna evitare di essere o di rimanere isolati.

Io vedo il futuro prossimo forlivese carico dei problemi già presenti nella legislatura che si chiude e difficili da risolvere.

Il sindaco Balzani ha dato e lasciato la sua impronta; se non si ricandida la sua non può essere ritenuta una resa o una fuga. Per le sue capacità, politiche e culturali, le sue esperienze fatte, io sono convinto sia opportuno, per lui personalmente e per chi ha la responsabilità politica nel partito del quale fa parte, che vengano ben valutate per essere portato verso un’altra esperienza politico-amministrativa. Nel prossimo Parlamento Europeo la lunga militanza del professor Balzani nel Movimento Federalista Europeo, le sue esperienze e capacità possono essere molto utili.

E’ una occasione da cogliere e lo dico con convinzione ripensando come è stata mal usata dalla Sinistra locale la esperienza alla guida delle città di Forlì e Cesena e il peso che potevano portare in Regione i due sindaci Franco Rusticali (Forlì) e Giordano Conti (Cesena). Le esperienze passate, con pregi e difetti, non bisogna dimenticarle per non ripetere gli stessi errori del passato.

Ottorino Bartolini (già presidente del Consiglio regionale)

(Forlì)

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