Il pifferaio magico è tornato

Rimini

 

A Milano, nell’inchiesta cosiddetta “Ruby ter”, sono stati raggiunti da avviso di garanzia nientepopodimeno che il nostro Silvio Berlusconi, i suoi azzeccagarbugli, gli avvocati Niccolò Ghedini e Piero Longo, oltre a una quarantina di correi fra prostitute e testimoni più o meno corrotti.

Il procuratore capo, Edmondo Bruti Liberati, ha affermato che “... l’ipotesi di reato è di corruzione in atti giudiziari, in particolare dei testimoni...”.

L’indagine è scaturita dalle segnalazioni fatte dai giudici del tribunale di Milano (esclusa l’acerrima nemica, il procuratore Ilda Boccassini, che si è sfilata avendo, come ha affermato, cose più importanti da seguire e impegni pressanti... ).

Secondo quanto ipotizzato e ribadito dai magistrati milanesi, nelle motivazioni della sentenza di condanna a carico di Emilio Fede, Lele Mora e Nicole Minetti... il pagamento mensile regolare di somme di denaro alle ragazze ospiti ad Arcore, poi testimoni al processo Ruby bis, costituisce un “inquinamento probatorio”. E l’accusa, in particolare per i due azzeccagarbugli, gli avvocati Ghedini e Longo, è di aver convocato ad Arcore le testimoni “a favore”, cioè le Olgettine (gennaio 2011), subito dopo le perquisizioni effettuate, in vista delle loro deposizioni al processo dell’ex premier: una ventina di ragazzotte niente male impettite e tutte convinte e a senso unico. Foraggiata a dismisura una giornalista Mediaset acchialappiatice di una vera fortuna in mobili e immobili (!). Ed ecco il colpo di coda del Caimano, che, imperterrito, si presenta alle telecamere, senza cerone e lifting, scagliandosi contro la solita magistratura rossa, sentendosi forte di consensi ed affermando “... resto fino alla fine, sentendo su di me chiara e forte tutta la responsabilità che mi viene dalla fiducia e dal voto dei cittadini. Resto in campo, più convinto che mai di dover combattere fino alla fine per vedere prevalere quello in cui credo profondamente...”: le solite pataccate. Accortosi che è necessaria la sua presenza per tenere in qualche modo unita la destra, più pimpante che mai, ora ha la palla in mano. Non si vergogna di chiedere una impossibile “grazia” dovuta, spinge per elezioni e referendum anti Euro ed Europa, si sente cioè indispensabile. Ma la realtà è che si sta avvicinando un “redde rationem” a tinte fosche, reati di inaudita gravità, collusioni con mafia e ‘ndrangheta.

Tra gli indagati, quindi, abbiamo le “Olgettine”, Ghedini e Longo, una quarantina di persone, tutte coinvolte nelle feste “burleschiane” che animavano le notti di Arcore, ivi compreso il musicista napoletano Mariano Apicella e Karima El Mahroug.

Ma ora la destra si risveglia guidata dal pifferaio magico, il Caimano è tornato.

Milioni di persone, però, non accettano nè la musica nè la danza, e non sono disposti a sopportare un altro disastrato ventennio.

Che il Signore ci assista, God save Italia.

 

 

 

Salvatore Banzola

Faenza

 

 

 

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