Idee per la riforma elettorale

Rimini

La mia preferenza è per una legge elettorale che, sia alla Camera sia al Senato, sia basata su collegi uninominali e a doppio turno, con sbarramento alle liste che non prendono almeno il 4 per cento , indipendentemente dal fatto che si tratti di liste che si presentano da sole o in coalizione, e la non candidabilità in più di un collegio. Ma la proposta di legge fatta congiuntamente da Renzi ( e chi lo segue nel Pd) e da Berlusconi (che paga i suoi e quindi sono costretti a seguirlo) al momento va bene, semplicemente perchè può essere varata.

Nel merito ritengo che la questione delle preferenze sia posta strumentalmente da chi questa legge non la vuole (e tuttavia non è stato in grado di farne altre), cavalcando un'errata interpretazione della sentenza della Consulta. Credo che le liste corte senza preferenze in collegi piccoli inducano i partiti a scegliere in modo decente i loro candidati; nè con le preferenze si evita l' elezione ottenuta con voti di scambio, anzi.Ma un elemento fondamentale che consente di accettare le liste senza preferenze è la non candidabilità in più collegi: essa lega i candidati al territorio, e li mette in lizza anche al di là della loro appartenenza politica; mi pare che accettando questa elemento Berlusconi abbia commesso un errore di cui si è già pentito: questa caratteristica della legge va mantenuta ad ogni costo; si può: fa parte dell'accordo. Un altro punto controverso della legge che andrebbe modificato, anche perché può essere - quello sì - in disaccordo con la sentenza della consulta è un quorum troppo basso, ora al 35%, che faccia scattare il premio di maggioranza. In pratica noi sappiamo dai risultati dei sondaggi - che ci tormentano - che almeno due coalizioni possono andare vicine al 35% dei suffragi: in altri termini una coalizione potrebbe vincere con il 35,5 % mentre l'altra potrebbe perdere con il 35,2 %; in tal caso, quella che vince con uno scarto del 0,3% dei voti si prende tutto; non va bene: meglio dunque alzare la soglia e andare al ballottaggio fra due coalizioni, ottenendo un risultato che possa essere considerato legittimato dal voto: non è cosa da poco. Infine non capisco perché sbarramenti così alti: i meccanismi sopra descritti riducono comunque il peso dei partiti minori ( evitando che anche “le formiche, nel loro piccolo, si incazzino”) ; e poi non capisco perché ci siano sbarramenti diversi alla Camera e al Senato. In ogni caso se questa legge non si riuscisse a fare, piuttosto di snaturarla, meglio sarebbe , a mio avviso, andare a votare, anche con il porcellum modificato dalla Consulta (a cui sarebbe ideale aggiungere almeno il ballottaggio fra le due coalizioni arrivate prime , se nessuna delle raggiunge una soglia decente).

Enzo Annino

(Forlì)

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