Comune vessatorio

Rimini

Non solo si tagliano senza senso, solo per il gusto di spendere soldi, le alberature di interi viali, non solo si fanno cervellotici programmi di riqualificazione delle alberature, non solo si tagliano, con la scusa di una rotatoria, le alberature a Punta di ferro, mentre la nuova sede stradale è collocata lontano dai ceppi delle alberature abbattute, ora con protervia e arroganza si va a chiedere di fare cose simili ai privati cittadini minacciandoli di pesanti sanzioni. Nei giorni scorsi infatti emissari del Comune si sono presentati a casa di un cittadino in pieno centro storico e gli hanno intimato di tagliare drasticamente le piante del suo piccolissimo giardino (2 metri x 3,30 metri) perché vi allignerebbero serpenti ratti e quanto altro. Il Comune si nasconde dietro al regolamento comunale del verde, che non applica e rispetta quando si tratta dei suoi tagli indiscriminati ma lo agita come una clava se in città un privato cittadino osa lasciare crescere una macchia di verde davanti casa. Che importa al Comune se il cittadino in questione voglia fare crescere in modo del tutto naturale le sue piante senza usare nei loro confronti la violenza delle seghe, se ciascuna pianta abbia il cartellino che ne indica la specie, se queste siano trattate con cura e amorevole rispetto? Deve tagliare se non le sanzioni dell’articolo 10 del regolamento saranno tosto applicate. Le risibili scuse sulla proliferazioni di serpenti e ratti dimostrano anche una totale ignoranza in materia: i primi sono predatori dei secondi e questi ultimi non frequentano i giardini, ma le fogne, i luoghi dove si trova cibo, dove gli umani lasciano i propri rifiuti, non certo in un giardinetto naturale frequentato solo da uccellini. E’ troppo chiedere al Comune di essere ragionevole e non perseguitare i cittadini solo perché amano la natura?

Sauro Turroni (ex senatore Verdi)

(Forlì)

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