Pedalando nella pineta

Ravenna

L’itinerario di 48 km parte dall’antico porto di Classe a fianco del quale si estende un percorso ciclabile che passa dalla maestosa basilica di Sant’Apollinare in Classe: due luoghi meritevoli di visita prima di salire sui pedali. Proseguendo su via Classense si svolta su via Morgagni che si immette in una seconda area ciclabile, seguendo la quale si ha accesso a una lunga strada sterrata che porta all’ingresso dell’antica pineta di Classe, quella voluta dai romani e osannata dai poeti – da Boccaccio a Byron, da D’Annunzio a Wilde – e resa immortale dai versi del Sommo Poeta che nel XXVIII canto del Purgatorio l’assimila al paradiso terrestre: «Tal qual di ramo in ramo si raccoglie / per la pineta in su ‘l lito di Chiassi, / quand’Eolo scilocco fuor discioglie».

Le pinete sono gioielli che impreziosiscono Ravenna al pari dei suoi monumenti e ne rappresentano il tratto paesaggistico più caratteristico, un ambiente che ritroveremo anche a Milano Marittima, la città giardino progettata nel 1911 dal multiforme artista Giuseppe Palanti, che all’interno dell’ultimo lembo dell’antica pineta realizzò il sogno di creare un luogo di vacanza con «comodi villini, giardini e parchi» in armonioso rapporto tra pineta e mare. Seguendo l’itinerario, si varca l’ingresso della pineta e sul sentiero principale, poco dopo il primo ponte, si giunge dinnanzi a un bivio. Qui potremmo continuare dritto o fare un piccolo anello che tocca il Parco 1° Maggio dove è possibile rifornirsi di acqua, una bellissima radura dove sorge una delle più antiche case delle aie del territorio con tanto di chiesetta.

Arrivati al Fosso Ghiaia sul Ponte delle Botole si continua dritto, passando dalla cosiddetta quercia di Dante, e dopo 800 metri si imbocca il sentiero a sinistra che costeggia la Valle dell’Ortazzo visibile nel suo splendore da una torretta di osservazione posta al termine del sentiero che termina al ponte di legno sul canale Aquara. Oltrepassato questo, come i successivi su Bevanella e Bevano, si raggiunge l’Idrovora Bevanella attraverso l’argine caratterizzato dai tipici capanni da pesca. Da qui, da via Canale Pergami si continua dritti fino al depuratore. Si gira a sinistra per bypassare il fiume Savio dal ponte e ci si immette, subito dopo, nell’argine destro dal quale si scende su una carraia che conduce prima in via Marina e poi all’ingresso della pineta di Milano Marittima. Dopo circa 3 km attraverso un habitat di bosco misto dove al pino domestico si affiancano leccio, farnia, frassino, olmo, ontano e una ricca vegetazione arbustiva, si raggiunge il cuore della città giardino.

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