Le rette costeranno di più alle famiglie

Rimini

IMOLA. Dopo anni di stabilità, le tariffe di mense scolastiche, rette degli asili nido e trasporto scolastico, aumenteranno. «Ma non si tratta di un vero e proprio aumento delle tariffe, bensì di un adeguamento ai tassi dell’ inflazione programmata calcolati dall’Istat - spiega l’assessore alla scuola Roberto Visani -. Chi ha parlato di aumenti delle rette (il Movimento 5 stelle, ndr) ha forzato un po’ la mano. Le rette non sono state toccate, l’adeguamento è una questione che porta il Comune a incamerare poche decine di migliaia di euro (il vicesindaco non è in grado però di specificare quanto esattamente sia stato previsto, ndr) in più e si è optato per questa soluzione proprio per non dover arrivare, dopo anni di immobilità e staticità del prezzo a dover effettivamente apportare modifiche sostanziose alle rette». Fatto sta che comunque, anche se fosse di poco, la spesa per le famiglie aumenterà questo sia da quest’anno che per l’anno 2015. «La decisione è stata infatti siglata nell’accordo sottoscritto anche dal sindacato in sede di presentazione del bilancio preventivo 2014» dice ancora Visani. E’ poi in fase di discussione una riorganizzazione generale dei servizi all’infanzia. A fine novembre si è tenuta un’assemblea con il personale delle scuole comunali per prospettare loro una nuova organizzazione. «L’obiettivo è allargare l’orario scolastico sia quotidianamente oltre le 16.30 per le famiglie che lo richiedano, sia d’estate anche ai mesi di luglio e per la prima volta anche agosto, mantenendo però il servizio in capo ai dipendenti comunali e non coem avviene ora affidato, per il mese di luglio, alle coop sociali» dice lo stesso Visani. In pratica si tratta di riportare il servizio a come era pochi anni or sono, prima della mini “riforma” Raccagna, con l’aggiunta però anche dell’apertura agostana.

Un tema già caldo che rientra nel confronto sindacale rispetto alle riorganizzazioni dei servizi comunali, di cui quello della scuola per l’infanzia fa parte. Tema su cui i sindacati hanno chiesto i primi confronti, ma anche le prime polemiche.

«Come avviene a livello nazionale, con un presidente del Consiglio che ignora le organizzazioni sindacali, anche l'amministrazione comunale di Imola, nella persona del sindaco Daniele Manca, evita il confronto con i sindacati, dimostrando così disinteresse verso i dipendenti comunali. Dopo averlo rinviato più volte - è la posizione di Isabella Sabattani, segretaria generale della Funzioni Pubblica Cgil Imola - all'incontro del 3 dicembre per discutere delle scelte politiche che l'Amministrazione intende attuare sui servizi comunali, che implicano necessariamente ripercussioni sull'organizzazione del lavoro, il sindaco non si è presentato e ha delegato l'assessore al Personale, il quale si è definito “un tecnico” e pertanto non ha potuto dare alcuna risposta di carattere politico. Quello che noi chiediamo è invece di conoscere gli obiettivi che il sindaco si prefigge di raggiungere nel medio periodo. A tutt'oggi i dipendenti non conoscono le linee strategiche del Comune e quotidianamente navigano a vista e vengono lasciati soli di fronte ai cittadini che si rivolgono ai servizi, a volta senza riuscire a trovare una risposta in tempi brevi ai loro crescenti bisogni. Sollecitiamo pertanto nuovamente il sindaco a iniziare il confronto con le organizzazioni sindacali per dare le risposte che i dipendenti comunali cercano».

 

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