Operai rapinati durante il turno di notte

Rimini

IMOLA. Il cancello era chiuso, la porta dell’officina no. Il cancello lo hanno saltato e dalla porta sono entrati cogliendo quei due operai al lavoro per il turno di notte, un imolese di 27 anni e un 30enne di Castel Guelfo, decisamente di sorpresa. Erano da poco passate le 24.30 quando due uomini con il passamontagna calato sul volto, uno con una pistola in mano e l’altro con una spranga di ferro hanno fatto irruzione all’interno dello stabilimento della PC Poletti Cosimo (nella foto), ditta di meccanica di precisione imolese che ha sede in via Bacchini nella zona industriale. «Hanno detto di non muoversi, poi uno è stato chiuso a chiave dentro alla sala mensa, all’altro invece hanno puntato la pistola alla tempia, lo hanno tenuto stretto e hanno detto di far vedere dov’era il rame». Raccontavano così ieri in azienda, mentre i due malcapitati operai, uno dei quali per lo choc si è sentito male ed è andato al pronto soccorso, erano a casa di riposo per poi tornare in servizio questa sera.

Dunque i ladri, due uomini, accento dell’Est, cercavano ancora una volta il rame. Solo che il rame alla ditta Poletti, che fabbrica pezzi meccanici di precisione, non lo utilizzano.

L’operaio sotto tiro e stretto nella morsa dei banditi, lo ha spiegato chiaramente e loro ne hanno preso atto per fortuna senza dare in escandescenza, in quella situazione già al limite.

«A quel punto lo hanno spinto in un angolo e mentre uno lo teneva sotto tiro, l’altro andava negli uffici». Dagli uffici i ladri hanno poi prelevato sei computer portatili e due televisori, quello che hanno trovato, dopodiché si sono fatti consegnare le chiavi dell’auto dallo stesso povero operaio tenuto ancora sotto tiro, una Fiat Punto, hanno caricato la refurtiva sull’auto stessa e con questa sono fuggiti.

A quel punto il 30enne, per la paura e lo stress indotto dalla situazione di estremo pericolo si è sentito male; il suo collega oltre a chiamare i carabinieri ha chiamato anche i soccorsi e l’uomo è stato trasportato al Pronto soccorso dell’ospedale di Imola e dimesso con tre giorni di prognosi.

La Fiat Punto è stata ritrovata poco dopo dai carabinieri a circa 200 metri di istanza dal luogo della rapina. «C’era sicuramente un terzo complice - dicono sempre in azienda - i due sono stati visti mentre parlavano con qualcuno che era rimasto invece all’esterno e che con ogni probabilità era quello che li aveva poi aspettati con l’auto della fuga».

I due operai del turno di notte tanto sfortunato, saranno di nuovo in servizio questa sera. «Certamente si chiuderanno dentro questa volta, il portone dell’officina non resterà aperto - dicevano preoccupati ieri i vertici aziendali -. Le porte di ingresso sono già dotate di allarmi, dovremo dotarci anche di allarmi perimetrali, che scattino anche se solo uno si avvicina il cancello, come deve essere avvenuto questa questa volta. La cosa che fa davvero paura è che siamo a un livello in cui c’è gente che arriva a minacciarti con una pistola alla testa per portare via poco e niente».

Il danno per l’ammanco dei computer e dei televisori si aggira sui 4000 euro. Si aggiunge per l’azienda il costo di una sicurezza da incrementare ancora, e per gli operai resta lo choc che certo non sarà facile da superare al rientro questa sera in servizio.

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