Salvini tra applausi, slogan e cartelli di contestazione

Rimini

IMOLA. Dopo la tappa tranquilla di questa mattina alla cantina Terremerse di via Bicocca a Imola circondato dallo staff e dai supporter della Lega nord imolese, Matteo Salvini è salito sui colli imolesi scortato dalla polizia per raggiungere il centro La Pascola dove sono ospitati una trentina di profughi. Le forze dell'ordine imolesi avevano bloccato tutti gli accesi alla strada comunale consentendo il passaggio solo a residenti e stampa, bloccando invece un gruppetto di manifestanti. Otto di questi sono stati poi autorizzati dalla polizia a raggiungere a piedi, a circa mezzo chilometro di distanza il centro di accoglienza, in attesa del leghista che al suo arrivo è stato contestato dal gruppo (militanti della sinistra e associazione Trama di terre) con cartelli “Liberi di essere accoglienti a casa nostra” e “Fora da Imola” e alle parole di “Fascisti, razzisti”. Al gruppo che ha intonato “Bella ciao” Salvini ha risposto cantanto con i suoi a sua volta dicendo “la cantiamo meglio noi”. Provocazione a cui qualcuno del gruppo, una donna di mezza età, ha risposto alzando la voce al suo indirizzo ed è stata trattenuta dai carabinieri. Salvini non è entrato al centro di accoglienza, non ha nemmeno accennato a farlo: “Non voglio spintonare nessuno, hanno anche una certa età”, ha detto limitandosi alle battute. Foto e selfie inviate in diretta sul suo ipad ed è ripartito alla volta di Castel San Pietro dove ha ricevuto sotto ai portici anche una calorosa accoglienza da parte di diversi cittadini con cui si è intrattenuto per un aperitivo in un bar del centro.

 

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