La furia del Santerno travolge tutto come non accadeva dal 1966

Rimini

IMOLA. Gli imolesi ricordano una piena analoga solo nel 1966. In vallata pure, ma non fece altrettanti danni e spazzò via meno alberi di questa volta. L’allarme in Vallata è scattato intorno alle 7.30, a Imola è arrivato poco dopo. All’autodromo il paddock 2 sott’acqua, come una trentina di garage, cantine e abitazioni al pian terreno in zona Campanella, orti sul lungofiume di via Graziadei devastati

L’allarme per il fiume Santerno, nel suo tratto cittadino, è scattato ieri mattina attorno alle 8.20 a seguito delle forti piogge che hanno interessato tutta la vallata del Santerno, oltre che la città. Si calcola che nella notte nella siano caduti 176 millimetri di pioggia in 6 ore a Firenzuola è lì che si è generato l’accumulo di acqua che poi si è riversato su tutta la vallata fino a Imola e oltre. Subito si è attivato il Servizio di Protezione civile del Comune, coadiuvato dal volontariato di Protezione civile locale, con una trentina di addetti fra volontari del soccorso subacqueo e Cb, a cui si sono aggiunti agenti della polizia municipale, carabinieri, polizia di stato e vigili del fuoco. Nel corso della mattinata sono poi arrivati in supporto un’altra quindicina di uomini della Protezione civile di Molinella, Medicina e Malalbergo con 7 pompe idrovore (utilizzate in zona Campanella, via Meluzza e via Santerno) e una autobotte lavastrade. Gli interventi sono stati coordinati sul campo dall’assessore alla Protezione civile, Davide Tronconi, mentre il sindaco Daniele Manca, anche lui presente in alcuni dei punti più colpiti, è rimasto in costante contatto con la prefettura di Bologna.

Appena scattato l’allarme, sono state chiuse tutte le piste ciclopedonali che corrono a fianco del fiume Santerno nel suo tratto cittadino e la via delle Lastre.

Poi attorno alle 9.30 è stata chiusa anche la via Tiro a Segno, seguita verso le 10.30 dalla chiusura del Ponte di viale Dante e della via Graziadei (nel tratto dalla piscina comunale a via Banfi) e del ponte all’altezza della curva Tosa dell’autodromo, verso le 10.45. Il ponte di viale Dante e la via Graziadei sono stati riaperti al traffico attorno alle 15, quando la situazione ha cominciato a tornare alla normalità e il livello del fiume Santerno era in costante calo sia in città che a valle. Mentre in città il traffico si congestionava in più punti a causa della viabilità modificata.

L’onda di massima piena, con 1,62 metri sul livello di guardia registrato alla diga di Codrignano, si è avuta attorno alle 10.33 (raggiungendo il ponte di viale Dante poco prima delle 11.30).

Questo livello, il più alto registrato da decenni ha causato allagamenti che hanno interessato in totale oltre una trentina fra garage, cantine e abitazioni, sparse in più punti lungo il corso del fiume, oltre che interessare le aree golenali di espansione del fiume. Non si registrano danni a persone e non è stato necessario evacuare nessun residente.

In via delle Lastre (la strada che costeggia via Tiro a Segno nell’area lungofiume) l’acqua ha raggiunto il primo piano in alcune abitazioni. In via Meluzza, all’altezza della via Emilia dopo il ponte sul Santerno, prima di località Zello, sono stati raggiunti dall’acqua tre abitazioni e un capannone, danneggiando le attrezzature di due attività artigianali.

Sono state allegate anche le cantine di due abitazioni poste lungo la via Santerno, ed una quindicina di garage e cantine nelle strade che si immettono in via Graziadei, nel quartiere Campanella (in questo caso l’acqua risaliva dai tombini, in quanto le fognature non riuscivano a scaricare nel fiume, causa il livello dell’acqua troppo alta). In queste zone, alcune abitazioni sono rimaste senza luce per alcune ore, ma a metà pomeriggio i tecnici di Hera erano riusciti a ripristinare tutti gli allacciamenti.

Allagati anche gli orti degli anziani di via Banfi - via Graziadei. Nella zona di San Prospero si registrano solo alcuni campi allagati, ma senza che siano interessate le abitazioni, così come nell’area di Zello sono state invase solo le aree golenali.

Da segnalare anche che il paddock 2 dell’autodromo di Imola è stato allagato, compreso il centro medico, le cui attrezzature sono state portate via dagli addetti prima dell’arrivo dell’acqua, mentre in alcuni tratti l’acqua ha raggiunto anche la parte del paddock 1 più vicino al fiume, ma senza raggiungere né i box né il museo.

Verrà richiesto lo stato di emergenza alla Regione. «Vista la pesante situazione, come non si registrava da decenni, il Servizio di Protezione civile del Comune richiederà, insieme ai Comuni della Vallata del Santerno colpiti dalla piena del fiume, lo stato di emergenza alla Regione Emilia Romagna – fa sapere l’assessore all’Ambiente di Imola Davide Tronconi -. Questo comporta la possibilità di attivare uomini e mezzi della protezione civile regionale in aiuto a quella imolese e degli altri comuni e la possibilità di riconoscere i danni subiti dai cittadini». A questo proposito l’assessore Tronconi conferma che «il Comune attiverà tutte le modalità di richiesta danni da parte dei cittadini previste in questi casi. Per il momento è prematuro fare stime domani (oggi,ndr) il capo della Protezione civile regionale dell’Emilia Romagna, Maurizio Mainetti sarà ad Imola e negli altri comuni colpiti dalla piena del Santerno per un sopralluogo per rendersi conto di persona della situazione».

Inoltre, visto che dal pomeriggio di ieri vi è la presenza vicino ai cassonetti di numerosi oggetti ingombranti e mobili danneggiati provenienti dalle cantine e dai garage allagati, il Comune di Imola ha attivato con Hera, per oggi pomeriggio il servizio straordinario di ritiro di rifiuti ingombranti nella zona del quartiere Campanella, dove si registra il maggior numero di garage e cantine allegate.

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