Il bancario sventa la truffa

Rimini

IMOLA. Il copione è sempre lo stesso: avvicina una persona anziana, si finge un conoscente di un familiare stretto - adducendo particolari che risultano plausibili alla vittima di turno - e racconta di essere creditore di una somma ingente da parte del familiare, che questo non sarebbe in grado di pagare. A quel punto, con grande abilità persuasiva, riesce a convincere il malcapitato ad andare in banca seduta stante a prelevare la somma richiesta.

Un raggiro che l’ultima volta ha funzionato, ma questa volta qualcuno ha mangiato la foglia.

Venerdì mattina il truffatore - che si ipotizza viste le identiche modalità che sia lo stesso in azione mercoledì della settimana scorsa - ha avvicinato la persona presa di mira - un’anziana di 86 anni - nei pressi di una banca situata in viale Amendola. Dopo l’approccio di rito - secondo le testimonianze raccolte dai Carabinieri della Stazione di Imola - avrebbe affermato: «Suo figlio mi deve 3.000 euro», carpendo la buona fede della donna e inducendola a recarsi in filiale per prelevare la somma di denaro e togliere d’imbarazzo - nelle sue intenzioni - il congiunto.

Un prelievo massiccio, quello richiesto all’istituto di credito di fiducia, che però non rispondeva alle abitudini dell’anziana. Tanto da insospettire l’impiegato della banca addetto allo sportello. Forse anche dopo avere letto sui giornali locali quanto accaduto pochi giorni prima, non ha esitato a prendere in mano la cornetta e chiamare il figlio della donna per avere una conferma della motivazione dell’anomalo prelievo disposto dalla cliente.

Verificata l’infondatezza della richiesta e compreso di trovarsi davanti a un tentativo di truffa, il bancario ha contattato subito i Carabinieri e in attesa del loro arrivo ha invitato la signora a rimanere in filiale per restare al sicuro.

Il malvivente, che nel frattempo era rimasto all’esterno della banca, è fuggito alla vista dei militari.

Questi ultimi hanno quindi avviato le indagini. Gli elementi in mano agli inquirenti ormai sono parecchi, visto il tentato raggiro-fotocopia del 20 agosto scorso a Castel San Pietro Terme.

«Suo figlio mi deve 2.800 euro» aveva detto allora il truffatore a un 81enne avvicinato per strada a pochi passi da casa, in via Mazzini, millantando di essere un conoscente di famiglia, qualcuno con cui il figlio dell’ignara vittima avrebbe avuto un affare in corso. «Le cose non sono andate bene e ora mi deve un sacco di soldi». Una somma ingente, ma l’uomo aveva riferito nomi e particolari che sono bastati a convincere la sua vittima della sua sincerità.

Così l’anziano si è fatto accompagnare in banca a prelevare, consegnando l’intera somma al truffatore che poi si è allontanato a bordo di una Mercedes di colore grigio. Solo quando la vittima è rientrata a casa e ha potuto confrontare la versione di quel finto creditore con quella dei parenti, ha capito che qualcosa non andava e che era stato completamente raggirato.

Di lì la prima denuncia ai carabinieri.

 

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