Edilcarpentieri, la sigla dell'accordo slitta ancora

Rimini

IMOLA. Malgrado la soddisfazione espressa via comunicato stampa dall'assessore provinciale alle Attività produttive Graziano Prantoni, la firma in calce all'accordo in realtà ancora non c'è. La sottoscrizione è infatti stata rimandata a lunedì prossimo, sempre se le cose andranno per il verso giusto.

La vertenza sull'Edilcarpentieri è complessa e accidentata. Ieri mattina, riferiscono i sindacati, c'è mancato poco che il tavolo, riconvocato dopo quello di mercoledì scorso, saltasse.

Come racconta, “avvilita”, la segretaria della Fillea-Cgil di Imola, Sonia Bracone, l'azienda ha rimesso in gioco la clausola della mobilità per i 41 dipendenti dichiarati in esubero con la richiesta di inserirla nell'accordo quadro.

I vertici dell'impresa edile di Casalfiumanese si sono seduti al tavolo di salvaguardia della Provincia una prima volta mercoledì. Poi di nuovo ieri mattina, con l'obiettivo di trovare una soluzione che facesse stare assieme le difficoltà dell'azienda con la volontà di salvare i 75 posti di lavoro.

Fatto ricorso alla cassa integrazione ordinaria ed esaurita quella straordinaria, la perdurante crisi dell'edilizia aveva condotto, nel novembre scorso, all'apertura della procedura di mobilità per 41 lavoratori.

Secondo quanto inserito nell'accordo, su cui, però, manca ancora la firma delle parti, l’azienda si impegna a dare continuità all’attività produttiva sul territorio di Casalfiumanese e ad attivare la cassa integrazione straordinaria in deroga e la mobilità volontaria. Così almeno garantisce la nota dell'assessorato.

Dalla Fillea-Cgil però suggeriscono ancora una volta prudenza. Il timore è che la cassa in deroga di tre mesi finisca solo per spostare il problema dei posti a rischio, di posticiparlo, nemmeno troppo avanti, ma senza risolverlo. Secondo quanto già emerso nell'incontro di mercoledì, l'azienda avrebbe definito con le banche un piano di ristrutturazione per consentire il risanamento aziendale a fronte di una riduzione dei costi. Nel frattempo l'accordo quadro prevede che le Istituzioni continueranno a monitorare da vicino l'evolversi della situazione aziendale.

Come si interverrà sulla riduzione dei costi e quale sarà la soluzione occupazionale adottata lo si saprà con precisione forse solo lunedì. Inizialmente l'azienda aveva fatto sapere dell'intenzione di liberarsi del comparto carpenteria, mantenendo solo quello dell'edilizia per occuparsi di progettazione, che occupa 34 dipendenti.

«Credo che le parti abbiano trovato un accordo che consente all’azienda di dare continuità all’attività produttiva nel rispetto del piano di risanamento definito con le banche e che nel contempo tutela nel miglior modo possibile i posti di lavoro», ha commentato Prantoni.

Stefano Salomoni

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