Cadavere dilaniato dal cane, inutile l'autopsia

Rimini

IMOLA. Mancano gli organi vitali, inutile l’autopsia sul corpo di Giovanni Marasco, il parrucchiere 42enne trovato cadavere nella sua casa di Codrignano, divorato dal suo cane. Se non saranno dunque i famigliari a richiederlo, per l’autorità giudiziaria non ci sarà bisogno dell’esame autoptico: fino a ieri, almeno, il pm bolognese Marco Mescolini non ne aveva fatto richiesta archiviando il caso in via amministrativa, dal momento che fin dall’inizio sono state escluse responsabilità di terzi, almeno umani, nel decesso dell’uomo. Nemmeno l’autopsia stessa, infatti, potrebbe essere in grado di sciogliere i dubbi sulla effettiva causa della morte del 42enne napoletano trovato morto nella sua abitazione in via Zampa 20 martedì pomeriggio, dopo cinque giorni che non dava più notizie di sé. Per i carabinieri e il medico legale che hanno effettuato i primi accertamenti, una volta entrati nell’abitazione dopo aver sedato il cane che non faceva avvicinare nessuno, le condizioni in cui il corpo dell’uomo è stato trovato lascerebbero poche speranze di capire se a ucciderlo sia stato un malore oppure l’ipotetica aggressione dello stesso cane, un meticcio incrociato con un rottweiler. Farebbero propendere più per la prima che per la seconda ipotesi alcuni elementi: non sono stati trovati intorno al corpo, rinvenuto esanime in salotto, segni di colluttazione o di una ipotetica lotta con l’animale. Sugli avambracci, intatti, non ci sono graffi, nessun segno o ferita. Né ci sono in giro schizzi di sangue, né i vicini hanno segnalato di aver sentito, nelle giornate precedenti al ritrovamento, grida o richieste di aiuto. Questo farebbe quindi credere che l’uomo si sia accasciato e non si sia più rialzato e che lo stato in cui è stato trovato dipenda dal fatto che l’animale, aggressivo certo, e in più affamato, lo abbia divorato poco alla volta nei giorni seguenti. Al corpo mancano infatti molti pezzi, specie al torace e al volto, non ci sono scie o macchie di sangue intorno, mancano anche alcuni organi vitali importanti dilaniati e in parte divorati dal cane, che invece sarebbero stati fondamentali per stabilire le cause del decesso. Restano le testimonianze sempre dei vicini che parlano di un cane aggressivo e che lo stesso Marasco aveva qualche difficoltà a gestire: «Era il cane che portava a spasso lui», dice oggi qualcuno. Mentre agli stessi carabinieri risulta che nel 2013 fosse stata sporta una querela per un’aggressione, sempre da parte di un vicino, a suo dire vittima di quel rottweiler meticcio.

Newsletter

Iscriviti e ricevi le notizie del giorno prima di chiunque altro Clicca qui