Muore in casa, il cane lo mangia

Rimini

IMOLA. Morto da giorni, chiuso in casa con il suo cane di grossa taglia che col passare del tempo, affamato e sempre più aggressivo, ha fatto scempio del suo corpo senza vita mangiandone più pezzi.

L’ultima volta che G.M. era stato visto vivo (pubblichiamo del nome della persona trovata morta solo le iniziali perché fino a ieri sera i carabinieri non erano riusciti a contattare i familiari), risale a giovedì della scorsa settimana.

Poi più nulla fino a ieri all’ora di pranzo, quando un’amica che a sua volta non riusciva ad avere notizie di lui ha allertato altri conoscenti della zona perché provassero a raggiungerlo nella sua abitazione, a Codrignano in via Zampa 20.

E’ stato a quel punto che, sbirciando attraverso le finestre del suo appartamento al piano terra del condominio dove il 42enne abitava da non molto tempo, qualcuno ha notato le gambe di un uomo steso per terra, inerme sul pavimento, e un grosso cane aggirarsi intorno. La porta della casa era chiusa dall’interno e a quel punto sono stati chiamati i soccorsi. Carabinieri, vigili del fuoco e 118, ma non è bastato. I vigili del fuoco di Imola sono arrivati sul posto fra i primi intorno alle 14, all’interno della casa era presente un cane che abbaiava minacciosamente e non lasciava avvicinare nessuno né alla porta né alla finestra. A un controllo è risultato che l’animale era già stato segnalato come aggressivo. Lo ha detto qualcuno dei vicini, ma pare che in passato avesse già morso persone e che quindi pendesse su di lui una segnalazione alla polizia provinciale. A quel punto è stata interpellata l’Ausl e dopo un primo tentativo di sedazione non riuscito, è dovuta intervenire anche la polizia provinciale con i dardi di sonnifero più potenti. Il dardo sparato attraverso una finestra ha colpito il cane, dopo che erano già passate alcune ore dall’inizio dell’intervento. Solo a quel punto militari e soccorritori sono potuti entrare nella casa. E lo spettacolo che si è mostrato ai loro occhi era impressionante. L’uomo, un parrucchiere originario della Campania che dopo aver vissuto alcuni anni a Ravenna si era di recente trasferito nella frazione imolese di Codrignano, giaceva a terra già in stato di decomposizione avanzata. Con lui, nella stanza c’era il cane appena sedato, un Rottweiler ma non di razza pura di una cinquantina di chili. Nell’appartamento era presente anche un altro cucciolo di cane, risultato inoffensivo.

Gli animali erano chiusi in quella casa, senza cibo e anche per questo comprensibilmente aggressivi, da giorni come il loro padrone sulle cui cause del decesso gli inquirenti hanno escluso ogni responsabilità di terzi, almeno umani. Per lo stato in cui è stato trovato il corpo di G.M., a cui l’animale di grossa taglia aveva strappato più parti specie al volto e al collo, non è stato possibile stabilire se il decesso sia stato causato proprio da una ipotetica aggressione del cane stesso, o se invece i morsi siano solo successivi a un altrettanto ipotetico suicidio o a un decesso per cause naturali. Il pubblico ministero di turno, Marco Mescolini, dopo l’ispezione cadaverica effettuata sul posto dal medico legale, non ha fino a ieri sera richiesto l’autopsia, dal momento appunto che sono state escluse responsabilità di terzi nella morte del 42enne. Poiché l’uomo abitava da solo e non aveva parenti in zona (i militari fino a ieri sera non erano riusciti a contattarli), non avendo nemmeno un’occupazione fissa, non è stato facile ricostruire i suoi ultimi spostamenti. La salma è attualmente alla camera mortuaria di Imola a disposizione dell’autorità giudiziaria; i cani, sia il cucciolo che il cane di grossa taglia che avrebbe azzannato il corpo del suo padrone probabilmente preso dalla fame dopo essere rimasto tanti giorni chiuso in casa, sono stati entrambi affidati al canile di Imola. Fino a ieri le sorti del grosso animale non erano state ancora decise, per lui potrebbe essere disposta anche la soppressione.

 

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